Chiesta dalla Fondazione CR l'autorizzazione per il recupero dell'ex Consorzio agrario

Apprendere che la Commissione consiliare convocata per domani si occuperà anche dell'autorizzazione alla Fondazione Cassa di Risparmio Carpi a presentare un piano di recupero per l'ex Consorzio Agrario, serve quanto meno a diradare un persistente equivoco: che l'edificio sia destinato a ospitare la futura sede dell'Università, per la quale sarebbe stato del tutto insufficiente. Quest'ultima sorgerà, per iniziativa sempre della Fondazione CR Carpi, poco distante, in un terreno sulla via Corbolani. Ma quello per il quale il Consiglio comunale dovrà rilasciare l'autorizzazione è proprio il complesso di edifici in grave stato di abbandono da decenni, insieme ai terreni di pertinenza, che si intravede appena al di là dei binari della stazione ferroviaria.

Per la precisione il piano di recupero investirà i quasi 8 mila metri quadrati del fabbricato principale utilizzato in anni ormai remoti come magazzino, uffici, alloggi, deposito di carburanti e le aree adiacenti; altri 130 metri quadrati dell'ex alloggio del custode e poco più di 7 mila metri quadrati di terreni seminativi circostanti, in buona parte ricoperti da area boschiva. La richiesta non contiene ovviamente nessun accenno alle forme di utilizzo che si prefigurano, ma è da tempo che la Fondazione lascia intendere, per l'imponente complesso edilizio, un recupero diretto a ricavarvi un tecnopolo, la sede cioè di start-up e di imprese di co-working, una sorta di fucina per iniziative imprenditoriali giovanili in ambito soprattutto tecnologico, che potrebbe giovarsi anche della presenza della futura sede universitaria. Alla quale, va detto, sarà anche collegata fisicamente da una piazza ricavata sul “gomito” di via Corbolani, come prevede la variante sostanziale al piano particolareggiato approvata un mese fa per il confinante comparto C6. (nelle foto, oltre alla planimetria e ad alcuni scorci del Consorzio, il Presidente della Fondazione CR, Corrado Faglioni e il suo Vice, Enrico Contini, davanti all'ex Consorzio con i tecnici della Lombardini 22 che hanno progettato la sede universitaria).