Cento parcheggi segreti: bravo chi riesce a trovarli e utilizzarli

Precisiamo subito che non è il caso di farsi illusioni: anche se questi parcheggi inseriti nel cuore del centro o nelle immediate vicinanze sono numerosi, alla fine si tratta di un centinaio di posti auto circa che non risolvono certamente il problema della penuria delle aree di sosta, soprattutto al servizio della zona nord est nella quale, paradossalmente, si trova la maggior parte di essi. La mappa, intanto. Parcheggi pubblici, o perché di cessione al Comune o perché semplicemente assoggettati all’uso pubblico come permettono le Norme di Prg all’interno della città consolidata, sono individuabili in viale Dallai, accanto al condominio un tempo sede dell’Hotel Orizzonte; in viale Ariosto, sotto il direzionale “i Gelsi” che ospitava il negozio Della Martira (trenta posti circa solo qui); a raso, nel condominio tra viale Petrarca e lo stesso viale Ariosto (una quindicina); sempre a raso, nel condominio d’angolo tra viale Carducci e via Mazzali (dieci posti); e ancora nell’interrato sotto il complesso residenziale e commerciale “Le Colonne nel verde”, con accesso da via Lincoln (quattro piazzole). Altri posti auto di proprietà privata, ma per una ragione o per l’altra, assoggettati all’uso pubblico, si trovano nel residenziale accanto al Mulino Verrini, in via Tre Febbraio, e in via Catellani: quattro nel complesso residenziale ex Gandolfi dietro il mercato coperto; una mezza dozzina all’ingresso dell’altro condominio ricavato dove un tempo sorgeva un autolavaggio e una decina a ridosso del condominio che affaccia sulla ex buca. Vale la pena segnalarne anche un altro, di altri dodici posti, davvero incastonato nel centro storico e pressoché introvabile: quello al quale si accede da via Nova, pervenuto per cessione al Comune a seguito della ristrutturazione della casa prospiciente. Tutti hanno un problema: pochi, pochissimi, se non forse gli habitué del quartiere o dell’isolato, sanno che esistono. Anche se, va detto, tutti o quasi sono segnalati, non tanto per il modo di arrivarci, ma semplicemente con cartello all’ingresso per informare – anche questo è un tratto comune a quasi tutti – che la sera vengono chiusi, o da cancelli o da sbarre. Ritornano privati, insomma. Come mai? 

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