Ci riservano tre aperture, oggi, i quotidiani locali: nel senso che la Gazzetta schiera due pagine e il Carlino una. Ed è, quella del Carlino, un'apertura dedicata al quadro impressionante che l'amministratore condominiale Paolo Fregni fa del condominio noto come biscione, in via Unione Sovietica: 120 appartamenti, di cui 90 abitati e gli altri chiusi con catene per evitare occupazioni abusive, anche se in qualche caso sono stati addirittura sfondati i muri per entrarvi; mini alloggi dove vivono in dieci; fogne che scoppiano; pianerottoli invasi dalle bici, perché nessuno si fida a lasciarle fuori; un'officina meccanica improvvisata al piano terra dove il titolare versa olio frusto nei tombini; garage murati dove un tempo si svolgeva una vita sotterranea con abbandono di rifiuti e traffici illeciti, ma nei quali ora si tenta di entrare dalle bocche di lupo chiuse da griglie che, per impedirlo, vanno continuamente saldate. E nonostante tanti non paghino il condominio, l'amministratore è riuscito ad abbattere il debito da 400 mila a 80 mila euro, gravando però in prevalenza sulle attività commerciali che danno sulla via Cattani. Le forze dell'ordine, spiega, fanno spesso controlli, ma di giorno, quando il vero dramma, dice sempre Fregni, è la notte. E chiede un maggior interessamento dal Comune.