Anche mercoledì 23 Allerta Meteo Arancione per le piene dei fiumi

La Regione ha chiesto al Governo uno ''stato di emergenza'' da 50 milioni

A tre giorni dall’ultima ondata di maltempo che ha colpito la Regione, continuano senza sosta in Emilia-Romagna le operazioni delle colonne mobili in aiuto ai Comuni, così come le attività di rimozione di rifiuti e detriti. Ieri, nelle aree interessate erano in azione complessivamente circa 900 volontari. Gli evacuati sono circa 2mila, ma i numeri sono in diminuzione in tutte le province.

L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha emesso un’allerta arancione valida per domani, mercoledì 23 ottobre, nella pianura reggiana di Po, modenese (Re, Mo), bolognese (Bo, Fe, Ra), costa e pianura ferrarese per il transito delle piene dei fiumi (criticità idraulica). Codice arancione per criticità idrogeologica sulla collina bolognese e la pianura piacentina-parmense. Nuove precipitazioni in arrivo a partire dalla serata di oggi, dapprima sul crinale appenninico e poi in espansione sul resto della regione.

L’attenzione ora è puntata principalmente sulle province di Parma e Reggio Emilia, dove c’è ancora molta acqua sui territori, e nel ferrarese. Qui è anche allagata la zona di Argenta, a causa di una rotta sull’Idice (chiavica Cardinala); l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile sta organizzando gli interventi per la chiusura della falla. Sta, intanto, transitando senza criticità la piena del Po.

 

La situazione nei vari territori

Nel bolognese gli evacuati sono in diminuzione. Al momento le maggiori criticità sono al laghetto dei Castori, a Botteghino di Zocca, dove l’alveo è ancora pieno. All’ospedale di Bentivoglio è in corso il ripristino del reparto di radiologia allagato per riportare velocemente la struttura alla completa funzionalità.  

Ancora in corso, nel modenese, il passaggio delle piene di Secchia e Panaro, che stanno defluendo con livelli superiori alla soglia 2 o prossimi alla soglia 3 alla confluenza, dove risentono della contemporanea piena del Po. A Castelfranco e a Castelnuovo proseguono le operazioni di pulizia e le persone evacuate stanno rientrando nelle rispettive abitazioni.

Nel reggiano la situazione è in leggero miglioramento, ma ci sono ancora fuoriuscite d’acqua e problemi di viabilità in diverse vie di comunicazione.

Nel parmense, dove l’acqua ha inondato ettari ed ettari di campi, la situazione è in progressivo miglioramento. Alcune criticità ancora a Sorbolo, con esondazioni sui terreni. A San Secondo è stato realizzato un intervento idraulico in seguito a una rottura con fuoriuscita di acqua, che avrebbe messo a rischio un piccolo agglomerato di case. Anche a Colorno risultano ancora case allagate.

Nel ferrarese, due le criticità: il sormonto, in via di risoluzione, delle acque del Reno in corrispondenza dello sfioratore dell’argine in località Gallo (Poggio Renatico) e l’allagamento dei terreni della zona delle casse dell’Argentano. È già arrivata la piena del Po a Pontelagoscuro: la situazione è sotto controllo, il mare sta ricevendo senza problemi l’acqua del fiume.

Nel ravennate la piena del Reno è in esaurimento a Ponte della Bastia, tra Conselice (Ra) e Argenta (Fe), con livelli superiori alla soglia 1.

Per quanto riguarda la provincia di Forlì-Cesena, a Modigliana si è intervenuti per mettere in sicurezza la parete rocciosa che incombe sulla Strada Provinciale 20. La strada è aperta con un presidio di sicurezza. A Cesenatico si sono conclusi tutti gli interventi dei Vigili del fuoco.

 

La nuova allerta

Per la giornata di domani, mercoledì 23 ottobre, si prevedono precipitazioni diffuse, localmente anche a carattere temporalesco. Le precipitazioni previste potranno generare nuovi incrementi nei bacini del settore centrale della regione già interessati dalle piene precedenti. La criticità idraulica sulle pianure centro-orientali rivierasche di Po è riferita al transito della piena con livelli superiori alla soglia 1 sull’asta centrale e prossimi a soglia 3 sull’asta orientale fino ai rami del Delta. Nelle zone montane/collinari saranno possibili fenomeni localizzati di ruscellamento e frane sui versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche particolarmente fragili. Nell’area collinare bolognese si segnala una particolare vulnerabilità delle aree urbanizzate e della rete stradale ancora interessate dalla presenza di detriti.

 

I danni all’agricoltura

Per quanto riguarda il settore agricolo, la Regione informa che sono già in corso le procedure per la ricognizione dei danni produttivi e alle infrastrutture subiti dalle imprese agricole a causa dell’alluvione. Qui la piattaforma dove le imprese possono segnalare i danni, anche con l’ausilio dei Centri di assistenza agricola (Caa).

Lo stato di emergenza

Irene Priolo, presidente facente funzione della Regione, ha firmato e inviato alla presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, la richiesta di deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale per gli “eccezionali eventi metereologici” che hanno colpito l’Emilia-Romagna a partire dallo scorso 17 ottobre. Al fine di dare avvio e copertura ai primi interventi urgenti, è stato chiesto un primo stanziamento di 50 milioni di euro. La richiesta è stata inviata anche al Ministero per la Protezione Civile e al Capo dipartimento della Protezione Civile.

L’obiettivo è quello di poter procedere già nei prossimi giorni, anche avvalendosi delle indispensabili deroghe previste dalle ordinanze di protezione civile, all’attivazione di forme di assistenza alla popolazione (soluzioni alloggiative temporanee e Cas), a interventi di gestione del materiale alluvionale e dei rifiuti causati dagli eventi, al ripristino di servizi pubblici essenziali, agli interventi di somma urgenza per il ripristino dei sistemi arginali e sui corsi d’acqua e canali esondati, alla riapertura della viabilità interrotta a causa di smottamenti e frane, alle spese del sistema regionale di volontariato di protezione civile e alle misure di supporto alle attività del commissario delegato.

A oggi sono già stati effettuati oltre 950 interventi dal sistema nazionale e regionale di protezione civile per far fronte ai diversi danneggiamenti che hanno interessato il territorio e alle misure più urgenti di assistenza alla popolazione, comprese le evacuazioni e relative ricollocazioni delle persone in strutture alberghiere.