Una promozione turistica tutta da re-inventare
Se uno avesse voluto visitare Carpi per le sue bellezze artistiche e culturali deducendole dal criptico cartellone pubblicitario posto sull’Autobrennero (e poi rimosso su sollecitazione del sindaco Aberto Bellelli) siamo certi che avremmo potuto chiudere in modo indolore tutti i musei e tutti i luoghi visitabili della città che tanto nessuno ci farebbe caso. Il cartellone, infatti, con la fotografia tagliata di sghimbescio della parte centrale del castello dei Pio sembrava mancante di una parte e lasciava incerti sul cosa intendesse promuovere. Bene ha fatto il Sindaco a protestare con Autobrennero e a chiederne la sostituzione. Ma, quello dell’Autobrennero, è solo uno degli esempi (negativi) di promozione turistica della nostra città che Carpi riesce a dare di sé, non si comprende con quale metodo e con quale scopo. Ci sono, purtroppo, anche altri esempi: i cartelloni che in città accolgono i turisti e i visitatori occasionali e che dovrebbero riassumere la storia, le bellezze artistiche e la gastronomia di casa nostra. Quello davanti la stazione ferroviaria: ammaccato su un lato, scarabocchiato su un altro da un presunto artista di strada dall’altro, dovrebbe essere lo “specchio” di quanto di meglio Carpi può offrire ma, per fortuna, raccoglie solo sguardi distratti di viaggiatori in transito. L’altro TURISMO - C’è anche di peggio dell’inguardabile cartello, poi rimosso, sull’A22 Una promozione turistica tutta da re-inventare cartellone triangolare collocato in un angolo del piazzale della meridiana, dietro alle Poste di via XX Settembre, fa il paio con la fontana che ha dato il nome al parcheggiopiazzale: abbandonato a sé stesso lui (decorato di incomprensibili ghirigori dal solito “artista” di turno), assetata di acqua lei.