Le resistenze soprattutto sulla rotazione nei quattro Comuni

Vigili in subbuglio sulla riorganizzazione

CARPI – Quest’anno, ad agosto, compirà dieci anni di vita, ma ha alle spalle l’esperienza di oltre centoquaranta anni di attività da quando, nel 1872, si iniziò a parlare della sua presenza organizzata in città. Adesso si chiama Corpo di Polizia municipale dell’Unione delle Terre d’Argine, ma non è altro che la somma dei vari Corpi di Vigili urbani presenti nei quattro Comuni dell’Unione, unificati per l’appunto nell’agosto del 2006, dieci anni or sono. Un Corpo che, proprio perché sommatoria di vari Corpi consimili ma non identici, ha subito in questi anni alcune modifiche strutturali e altre ne subirà a livello organizzativo. 

 

La Giunta dell’Unione ha infatti approvato nello scorso mese di dicembre una direttiva (precisamente “Indirizzi della Giunta dell’Unione Terre d’Argine in merito al progetto organizzativo del Corpo di Polizia Municipale”) che ha dato mandato all’attuale comandante del Corpo, la dirigente Susi Tinti, di riesaminare turni di servizio, dislocazioni operative e ruolo della Polizia Municipale alla luce della crescente richiesta di sicurezza da parte dei cittadini e dei nuovi compiti che sono stati via via affidati alla Polizia Locale dalle nuove normative. “La riorganizzazione del Corpo – dettano le linee guida varate dai Sindaci dell’Unione – dovrà svilupparsi in due direzioni diverse: una interna, al fine di rendere il servizio più efficace ed efficiente e l’altra esterna che consenta di rinsaldare il rapporto tra istituzioni e cittadini e incrementare la sicurezza urbana utilizzando anche forme di sicurezza integrata”. 

Le prime misure ventilate dal Comando hanno tuttavia provocato “forte tensione” fra gli agenti. «Su queste problematiche – avverte il Sulpm, il sindacato autonomo attualmente maggioritario fra gli appartenenti al Corpo – abbiamo avviato una trattativa. Un primo incontro si è svolto lo scorso 9 febbraio e un altro è in calendario nei prossimi giorni. Non nascondiamo che registriamo fra i nostri iscritti forti preoccupazioni per quanto è trapelato dei nuovi provvedimenti organizzativi proposti dal Comando». «Per il momento – ammette Fabio De Santis, della Cgil Funzione Pubblica – siamo riusciti a ottenere un tavolo di confronto e a rinviare ogni decisione operativa al termine di questo confronto con il Comando. Siamo coscienti che in una ottica di riorganizzazione del Corpo sul territorio certe cose siano da sistemare, tuttavia sarà opportuno prima confrontarci con le problematiche». 

Il modello delineato dalla Giunta dell’Unione Terre d’Argine conferma nella sostanza l’attuale sistema organizzativo della Polizia municipale con il mantenimento dei presidi territoriali nei quattro Comuni dell’Unione, ma con l’accentramento più accentuato dei servizi amministrativi. Non si parla di turni di servizio 24 ore su 24, come a Modena, ma sulla rotazione del personale sul territorio con lo scopo dichiarato di “aumentare la conoscenza del territorio” da parte di tutti gli agenti, le cose si fanno più delicate e le resistenze maggiori. D’altra parte, negli anni, il ruolo della Polizia municipale si è andato sviluppando in campi un tempo impensabili per la vigilanza urbana: lo scorso anno i Vigili hanno rilevato sì 876 incidenti stradali (412 dei quali con feriti, e con tre vittime della strada), ma alla tradizionale attività di infortunistica stradale si sono affiancati e ampliati anche onerosi compiti di polizia giudiziaria (279 i reati accertati, anche da pattuglie in borghese), di polizia amministrativa (con ottanta sopralluoghi per presunti reati di natura edilizia) e di ordine pubblico, con controlli nei confronti di luoghi frequentati da extracomunitari clandestini e nei laboratori non in regola con le norme sulla sicurezza del lavoro. 

Ed è giunta forse l’ora di predisporre un nuovo regolamento del Corpo di Polizia locale; il primo venne approvato dal Consiglio Comunale il 16 aprile del 1874, l’ultimo, quello dell’Unione, risale al 2009 e ha già subito alcuni emendamenti nel 2013.

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