Parcheggi delle aree commerciali: enormi e brutti. Basta il confronto con Como

L'attenzione delle folle che il 10 settembre si sono accalcate all'inaugurazione del nuovo parco commerciale sulla tangenziale Losi è stata senz'altro attratta dalla varietà di insegne commerciali allineate lungo il grande contenitore (architettonicamente si potrebbe definirlo uno “scatolone”) allineato accanto all'Interspar. Un'architettura, aggiungiamo che ha fatto apparire un capolavoro di fantasia e creatività perfino il finto saloon del fast food Old Wild West. E pochi avranno fatto caso all'immensa estensione della superficie adibita a parcheggio. Per la quale si saranno anche osservate tutte le norme in vigore – legge 122/1989, norme attuative del Prg di Carpi, legge urbanistica regionale – che prescrivono un preciso rapporto fra posti auto e superfici di vendita: uno ogni 8 metri quadrati di alimentare e uno ogni 16 metri quadrati non alimentari; ogni cento metri quadrati di superficie pavimentata, cento di spazio pubblico, quaranta dei quali da adibire a parcheggi e 60 a verde)). Ma che alla fine, senza colpa dei costruttori, ma, appunto, delle prescrizioni, restituiscono al momento l'immagine di una landa enorme e desolata.

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