La politica e i tempi degli alberi
Un libro straordinario per progettare i parchi che danno respiro alle città
Bisogna conoscere gli alberi, uno per uno, per poter progettare i parchi. E i parchi, a loro volta, sono l’anima del progetto della città, perché è nei parchi che gli agglomerati urbani trovano un’altra misura, un’altra scala di grandezza, un altro ritmo e un respiro diverso da quello costretto a esprimersi fra case e strade. È intorno a questo concetto, espresso quasi quarant’anni fa dall’architetto Franca Stagi, autrice con Cesare Leonardi del volume “L’Architettura degli alberi”, che si è sviluppato qualche sera fa alla libreria La Fenice il dibattito sulla nuova edizione del libro (Lazy Dog Milano 2018, 424 pagine, 95 euro). Si tratta della terza edizione, dopo quelle del 1982 e del 1983, per questa opera prestigiosa e insieme prodigiosa, le cui caratteristiche sono state illustrate da Andrea Cavani, dell’Archivio Cesare Leonardi, invitato all’evento, condotto da Maurizio Marinelli, presidente dell’Associazione Parco Lama, insieme a Paolo Stagi, a Riccardo Righi, di Carpi Urban Center, e Florio Magnanini, direttore di Voce. “L’Architettura degli Alberi”, ha spiegato Cavani, è un’opera imprescindibile per chiunque, privato cittadino, designer, architetto, intenda cimentarsi nella progettazione del verde. Frutto di uno studio durato oltre vent’anni, il libro contiene la trattazione di più di duecento specie arboricole, disegnate a china dallo studio Stagi Leonardi in scala 1:100 con e senza fogliame, corredate da tabelle delle variazioni cromatiche stagionali, delle proiezioni delle ombre durante le ore della giornata e nel corso delle stagioni e da 393 schede descrittive di 53 famiglie, 128 generi e 212 specie di piante, con 185 disegni particolari di foglie e frutti.