Parcheggi antistanti vecchi condomini: pubblici o privati? Mezza Carpi interessata e il Comune si tutela

E' un caso di interesse privato, ma che potrebbe fare dottrina, creando un precedente di largo interesse pubblico. Si parla qui della decisione dell'Amministrazione comunale di affidare a un avvocato di Bologna la stesura di un parere legale che, in base alle norme del Prg del 2000 tuttora in vigore, dimostri l'asservimento a uso pubblico di aree private che si trovano alla base di condomini realizzati ai tempi del primo piano regolatore, quello di Airaldi, approvato nel 1967. Il caso è partito dalla richiesta avanzata nel 2020 dal condominio al civico 5 di via Lincoln di delimitare l'area antistante l'edificio come parcheggio a uso esclusivo dei condòmini. Il Comune non l'ha accolta, avvalendosi delle norme sulle dotazioni minime dei parcheggi pubblici e privati introdotte dal Prg del 2000, anche se la cessione dell'area al Comune per l'uso pubblico, pur prevista anche dal vecchio Prg, non è mai avvenuta, non è neppure citata nella concessione edilizia rilasciata nel 1960 e catastalmente l'area risulta tuttora privata. E' basandosi su questo vuoto di riferimenti all'uso pubblico, colmato solo con provvedimenti successivi, che il condominio ha ritenuto di avere tutte le ragioni per rinnovare, nel gennaio 2022, la richiesta di considerare privati i parcheggi prospicienti il fabbricato. segue

 

 

Non è il primo caso che si presenta nella via Lincoln. Nel 2010, proprio avvalendosi dell'assenza di riferimenti all'uso pubblico in una concessione edilizia risalente al 1967, una società insediata in un altro condominio, al civico 1/A, aveva di propria iniziativa fatto installare dei paletti dissuasori della sosta di fronte alla porzione di edificio in cui svolgeva la propria attività. Il Comune ne aveva subito ordinato la rimozione, ma la società, nel 2011, si è rivolta al Tar, senza che il Comune si costituisse in giudizio. La bellezza di undici anni dopo, il 27 ottobre 2022, il Tar ha emesso la sentenza che dava ragione alla società. Il che ha messo in allarme il Comune: e non solo per la risposta negativa che intende fornire al civico 5, ma anche per tutti i casi analoghi che potrebbero presentarsi in futuro, da parte dei tanti edifici, sorti in centro e in periferia ai primi anni Sessanta, che si trovano in condizioni analoghe. E dove, sfruttando le carenze delle vecchie concessioni edilizie e l'assenza di riferimenti all'uso pubblico, sono stati spesso collocati segnali di sosta riservata ai condòmini. E' per fronteggiare questa eventualità e altri ricorsi al Tar che l'Amministrazione comunale si è decisa a chiedere il parere legale, per il quale ha stanziato 2mila 918 euro lordi.