Allagamenti a sorpresa. Canali in piena a ovest mai considerati a rischio

Il “nemico”, tradizionalmente lo si colloca a nord-est, lungo la riva del fiume. È un nemico subdolo e strisciante; ti arriva addosso quando meno te lo aspetti, magari dopo che un raggio di sole ti fa sperare in un tempo migliore. Si chiama “onda di piena” e, generalmente, arriva a valle con impeto riempiendo fino al colmo le arginature e invadendo a volte le golene. È questo lo scenario che il “Piano comunale di emergenza” di Carpi ha studiato e si prefigge di contrastare: una piena del fiume Secchia che rompe gli argini all’altezza del ponte di San Martino e che invade la campagna circostante costringendo all’evacuazione alcune centinaia di residenti della zona. Ma, come a volte accade, non sempre i piani possono prevedere tutto e a volte il “nemico” te lo trovi alle spalle, dove le possibilità di incontrarlo erano state considerate minori se non del tutto nulle. È quanto accaduto nei giorni scorsi con le ultime copiose precipitazioni che hanno ingrossato il Secchia e gli affluenti del Po fino a ingigantire quest’ultimo nella sua corsa disperata verso un Adriatico incapace di accoglierlo. Mentre si guardavano a vista (doverosamente) le sponde del Secchia, il nemico ha inondato le campagne ad ovest di Carpi in aree che, se non proprio considerate fuori da ogni rischio, almeno non erano ritenute particolarmente sensibili al fenomeno. La chiusura di via del Farmacista e le criticità su via Ravaglio e parte di via Guastalla, sono state un poco una sorpresa per i Carpigiani così come vedere allagato un largo tratto di campagna sul lato ovest della vecchia statale per Mantova declassata a raccordo fra la tangenziale Losi e lo svincolo della bretella per Fossoli.