Il terreno di via Dei Fuochi diventa campo addestramento cani e bosco

Da microarea per Sinti a oasi paesaggistica

Ceduto dai Bernardoni a un addestratore e rinaturalizzato da Atc Mo 1 e Legambiente

A leggere che il 10 marzo scorso, per iniziativa dell’Ambito territoriale di caccia Modena 1, è stata celebrata una “festa dell’albero 2019” con piantumazione di siepi e trecento alberature nella Zona di ripopolamento e cattura Bosco Rossi di Carpi, nessuno sospetterebbe che la notizia nasconde una piccola rivoluzione. E la fine di una lunga telenovela, iniziatasi con lo smantellamento del campo nomadi di via Nuova Ponente. Tutto però  diventa comprensibile quando si vada a verificare dove si trova la Zrc in questione. L’indirizzo è infatti  la via Dei Fuochi, nelle campagne tra Carpi e Cortile, poco distante dai Laghi Anna. Qualcuno ricorderà la vicenda collegata a quell’indirizzo: proprio lì, su quel terreno, avrebbe dovuto insediarsi una delle famiglie sinti sgomberate da via Nuova Ponente. Si trattava dei Bernardoni che quel terreno lo avevano acquistato per sistemarlo a microarea privata, nello spirito della legge regionale. In attesa di farlo, i Bernardoni erano stati autorizzati dal Comune a insediarsi con caravan e camper all’interno del recinto della ex scuola elementare di Cortile (non però a utilizzare l’edificio). E sono ancora lì. Anche perché, sull’ipotesi di un loro insediamento in via Dei Fuochi era scoppiata una piccola sommossa nella frazione, guidata dal Comitato per Cortile e che aveva assai movimentato la vigilia del voto del 2014 nella frazione, sottolineando l’assurdità di un insediamento simile, bisognoso di allacciamenti e opere di urbanizzazione, per di più in piena campagna. Quella sollevazione popolare ha avuto un risultato concreto, se è vero che i Bernardoni alla fine si sono convinti a rivendere il loro terreno. Lo ha acquistato Andrea Alabardi, addestratore iscritto all’albo Enci (Ente nazionale della cinofilia italiana), educatore cinofilo e operatore di pet therapy che spiega: «Il terreno si estende per 14 mila metri quadrati. Ci sarà spazio, dunque, per una destinazione mista. Da una parte un campo di  addestramento per cani problematici e dall’altra un settore specifico per quelli da indirizzare alla pet therapy che costituisce la mia attività principale». Il tutto troverà però sistemazione nel contesto di un’oasi naturalistica comprendente siepi alte e basse, querce, bagolari, frassini, aceri campestri, ligustri: tutta la flora compatibile con il duro terreno argilloso della zona, messa a dimora grazie al lavoro dei volontari dell’Atc Modena 1 e delle Guardie ecologiche di Legambiente. L’oasi sarà recintata solo per la parte riservata alle attività cinofile: la località  di Bosco Rossi diventerà così coerente con il proprio toponimo.  

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