Calcio

L'infuocato dopo partita di Carpi-Prato: le parole dagli spogliatoi

Nell’infuocato dopo gara di Carpi-Prato (3-2), le voci dagli spogliatoi sono solo quelle del direttore generale del Carpi Enrico Bonzanini e del portiere del Prato ed ex biancorosso Pietro Balducci

Bonzanini: “Per come è finita la partita non ci sono innocenti e non ci sono vittime né carnefici. C’è stato un episodio di campo che si poteva tranquillamente risolvere in campo, se ci si aspetta che qualcuno metta la testa di Saporetti su una picca, il Carpi non lo farà. Saporetti ha interpretato un velo come una rimessa in gioco del pallone, non voleva mancare di rispetto al Prato e alle persone che sono venute allo stadio. E’ un agonista, ha interpretato la palla come tornata attiva e ha attaccato la porta. Questa è la versione del giocatore, che poi ha raccontato anche molto altro e tutto quello che è successo nel finale non è sport: speriamo che l’arbitro abbia visto e segnato tutto, perchè c’è stata una vera e propria caccia all’uomo. Il Prato è una società modello, con tanti amici tra cui il direttore Bolzan, ci sarà da parte nostra massima disponibilità nell’organizzare la partita come c’è stata anche dal Prato in questa occasione ma la caccia all’uomo a casa nostra, così come quando andremo a Prato al ritorno, non la accettiamo».

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Qualcuno ha colpito Saporetti nel tunnel? 

«Ci sono testimoni oculari, la scena è stata vista, noi ci riserviamo di fare quello che è nella nostra facoltà per tutelarci. Se tutti gli errori, se errori sono, vengono puniti con una caccia all’uomo non facciamo più calcio ma calcio fiorentino».

 

Il Prato aveva chiesto di farli segnare per compensare l’accaduto?

«Non lo so, ne parlerò con la panchina. Loro lavorano come noi ogni settimana e umanamente li capisco, ma questo non può diventare una licenzia sulle corride. Il servizio d’ordine ha fatto un lavoro eccezionale, ho solo da tendere la mano nei confronti del Prato, capisco il loro nervosismo ma la caccia all’uomo non la possiamo accettare».

 

Prima del finale thrilling c’è stata anche una partita di calcio.

«Sono forse uno dei più giovani direttori generali d’Italia ed è complicato per ognuno di noi meritarsi di far parte di una storia così bella come quella del Carpi. Personalmente sono veramente contento di come li vedo lavorare, c’è uno staff strepitoso che lavora in modo incredibile e quello che si vede in campo è figlio no del caso ma del grande lavoro. Qui non manca davvero niente per fare calcio, io posso solo ringraziare i ragazzi per come hanno lavorato dal 24 luglio a oggi. Questa è una vittoria che potrà anche essere contestata per come è arrivata ma sono tre punti figli del lavoro che staff e mister hanno preparato per tutta la settimana».

Balducci, portiere Prato (ed ex biancorosso): «I miei genitori mi hanno insegnato di dare il massimo rispetto sia ai miei tifosi che agli avversari in campo. Penso di essermi guadagnato il rispetto comportandomi in questo modo. Una partita di calcio non può essere decisa da un episodio come questo. Mi auguro che i giocatori e l’allenatore del Carpi siano consapevoli dello stemma che portano al petto e tengano a mente che sono tenuti a rispettare questa squadra dalla storia centenaria. Non è con questi comportamenti che si raggiungono certi risultati. Spero che il presidente, che conosco bene e so che è una persona per bene, domani lanci un messaggio di scuse non solo al Prato calcio ma anche a tutti i tifosi e gli appassionati, perchè certi episodi non si devono vedere su un campo da calcio, dalla Terza categoria alla Serie A. Il calcio è uno sport e bisogna giocare, non fare uso di queste cose che non so nemmeno come definire. E’ una mancanza di rispetto per il Prato e tutti quelli che hanno assistito a questo spettacolo indegno. Se il Carpi è contento dei 3 punti si tenga i 3 punti, io sono stato abituato a valori più grandi dei 3 punti a fine partita e il rispetto viene prima di tutto. 

L’episodio? Il nostro Lambiase ha messo la palla fuori perchè c’era un giocatore a terra. C’era subito il presentimento che potesse succedere qualcosa perchè Saporetti diceva “non ve la diamo”, poi il Carpi ha ripreso con la rimessa laterale e credo che volessero ridarcela. Hanno fatto passare la palla verso di me e Saporetti ha pensato bene di prendere il pallone e segnare con tutta la nostra squadra ferma. In quello che è successo dopo non ci ho capito niente e non mi interessa, in un momento del genere credo sia comprensibile la nostra reazione anche se la violenza non è mai giustificabile. A memoria non ho mai visto una cosa del genere e mette ombra su tutti i restanti 90’. Spero che la stampa prenda una posizione precisa non tanto per tutelare il Prato ma il calcio e lo sport».