Una fotografia sul disagio sociale di Carpi
Un fiume di denaro che non sembra mai essere sufficiente di fronte ai crescenti bisogni, una montagna di ore di laroro da parte dei volontari, una platea sempre più larga ma sempre più sommersa di nuovi poveri che la pandemia del Covid ha spinto ancora più ai margini della società, in un angolo grigio dove è sempre più difficile far arrivare un raggio di sole e sempre meno facilmente si riesce a scorgere un barlume di speranza nel futuro.
A ben guardare è quanto si ritrova nelle pieghe del rapporto annuale che la Caritas diocesana di Carpi propone sulle "nuove povertà" anche se, con un anelito di ottimismo è stato intitolato non "rapporto povertà", bensì "rapporto dei progetti e delle attività".