Un vulnus nell'emendamento alla legge di bilancio che annulla i contributi obbligatori per il minimale Inps

Un emendamento introdotto nella legge di bilancio 2021 dalla Commissione Bilancio della Camera ha annullato i contributi previdenziali obbligatori dovuti per il minimale Inps 2021 (pari a 15 mila 878 euro relativi al 2020). Per coprire questo mancato introito – che interessa partite Iva e professionisti il cui reddito non abbia superato nel 2019 i 50 mila euro e che nel 2020 abbiano registrato un calo di fatturato pari o superiore al 33 per cento – l'emendamento ha previsto anche l'istituzione di un fondo da un miliardo di euro. Ma qual è il vulnus contenuto in questa misura, secondo diversi fiscalisti? Anziché esentare dal pagamento tutte le partite Iva che abbiano fatturato sotto il minimale di 15 mila 878 euro e che siano in regime forfettario, l'emendamento inserisce il calo del 33 per cento del fatturato uguale per tutti (quindi da 1 a 50 mila euro) per poter accedere all'agevolazione. Ma non ha senso inserire una percentuale nel caso di fatturato sotto il minimale (che interessa evidentemente contribuenti in difficili condizioni economiche anche da prima della pandemia), perché ci saranno moltissimi casi di contribuenti che, pur avendo registrato fatturati inferiori al minimale sia nel 2019 che nel 2020, risulteranno avere una percentuale di decremento inferiore al 33 per cento e non potranno così usufruire di un'agevolazione, calcolabile intorno ai 4 mila euro.

Un esempio potrà chiarire. Una partita Iva o un professionista che abbiano fatturato 10 mila euro nel 2019 e 8 mila (il 20 per cento in meno) nel 2020 non hanno diritto all'agevolazione; gli stessi che avessero fatturato 10 mila euro nel 2019 e 6 mila 700 nel 2020 (il 33 per cento in meno) hanno invece diritto. Il che significa che con 1.300 euro di fatturato in più si perdono 4 mila euro.

 

Il caso è stato sollevato da diversi professionisti che hanno rilevato la natura vessatoria di un emendamento che va a colpire contribuenti minimali, già al limite della sopravvivenza, istituendo per di più una disparità tra soggetti omogenei che si potrebbe sanare solo con l'esenzione totale dal pagamento dei contribuenti che sia nel 2019 che nel 2020 abbiano fatturato al di sotto del minimale Inps. La responsabilità dell’errore concettuale, in buona sostanza, può essere attribuita a tutti i componenti della commissione (facendo salvo il resoconto della seduta), anche se il provvedimento è stato prevalentemente presentato come una vittoria della Lega.