Vittima la carpigiana Barbara Cuppini

Un altro delitto di passione e coltello

Carpi – Dopo quello di Pina Caruso, del marzo scorso, un altro delitto sconvolge le cronache cittadine, ancora con i segni della passionalità e della gelosia, ancora con un coltello usato per uccidere e ancora senza particolari misteri. La vittima, Barbara Cuppini, 36 anni, è nativa di Mogadiscio dove il padre, carpigiano, si era trasferito per lavoro. Rientrati in Italia, padre e figlia avevano preso residenza in via Alghisi dove il genitore vive tuttora, mentre lei si era trasferita a Modena dopo essere stata assunta all'ufficio marketing della Ferrari, a Maranello. Il suo cadavere è stato trovato nell'abitazione del suo assassino, un collega di lavoro. Si chiama Alessandro Persico, è un ingegnere elettronico di 42 anni, originario di Firenze e da anni addetto al reparto granturismo del Cavallino. L'uomo, dopo essersi allontanato dalla villetta di Serramazzoni in cui si è compiuto il delitto, nella mattina si è presentato al commissariato di Rovereto di Trento e ha raccontato di aver ucciso la donna in preda a un raptus. I carabinieri della compagnia di Pavullo, avvertiti, poco dopo sono entrati nella casa e hanno trovato il corpo di Barbara. Il padre ne aveva denunciato la scomparsa dopo diversi tentativi andati a vuoto di mettersi in contatto con lei. Secondo i primi riscontri d'indagine, l'omicidio potrebbe essere avvenuto nella notte tra sabato e domenica. Barbara Cuppini aveva da poco compiuto gli anni e aveva riferito alle amiche che avrebbe passato il weekend con Persico, che conosceva e frequentava da alcuni mesi: una relazione della quale pochi erano a conoscenza. Persico, dopo il delitto, è salito in auto, ha imboccato la A22 che da Modena porta al Brennero ed è uscito al casello di Rovereto per dirigersi verso Folgaria. Lungo la strada si è disfatto del coltello, si è fermato a Lavarone, dove ha trascorso la giornata e poi la notte, in una pensione, prima di presentarsi al Commissariato del capoluogo per confessare in tutta calma il delitto. Ha raccontato di essersi diretto in Trentino per vedere un'ultima volta da uomo libero le montagne che lui amava. Ha fatto anche recuperare il coltello utilizzato per uccidere. L'inchiesta è coordinata dal pm Claudia Natalini che ha già disposto l'autopsia sul corpo della Cuppini. Persico, divorziato e con una figlia, è ora accusato di omicidio volontario. Negli ultimi tempi, hanno riferito gli inquirenti, soffriva di depressione. A Carpi la vittima aveva lavorato presso il ristorante pizzeria il Poggio. Le amiche hanno spiegato ai cronisti che, proprio per lo stato psicofisico del compagno, avevano cercato di dissuadere Barbara dal frequentare l'uomo, trasformatosi nel suo assassino.
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