La difficile sostituzione dei medici di base: lettera dei Sindaci dell'Unione alla Regione

Quello di Migliarina non è il solo caso di un ambulatorio medico in zona decentrata, costretto a chiudere per l'impossibilità di sostituire il medico convenzionato quando va in pensione. E' una situazione che si è verificata anche a Finale e Pavullo, ma altri pensionamenti sono annunciati per i prossimi mesi, creando un discreto allarme su tutto il territorio regionale. Prende le mosse da qui una lettera inviata dai quattro sindaci dell'Unione terre d'Argine all'assessore alla Sanita della Regione, Raffaele Donini, che riproduciamo di seguito.

 

 

“Di fronte a bandi che vanno deserti perché i pochi giovani medici specializzati sono in condizione di scegliere le zone più centrali – scrivono i quattro sindaci –, abbiamo la necessità di modificare le regole per selezionare medici temporanei, cosiddetti “interini” per garantire la copertura anche delle zone più periferiche. Attualmente infatti vigono regole contrattuali molto datate che erano pensate per una situazione in cui si era in presenza di una sovrabbondanza di medici che andava contingentata sul territorio e che prevede la possibilità di bloccare l’uscita di bandi per medici temporanei qualora nell’ambito ci siano medici ancora non massimalisti. Gli ambiti, però, sono molto ampi e questa regola penalizza in modo costante le zone più periferiche in cui i medici già convenzionati non vanno, mentre si impedisce ai giovani medici di poter essere assunti con incarichi temporanei che garantirebbero la copertura del territorio”.

 

 

 

La lettera prosegue: “In un momento di pandemia come quello che stiamo vivendo è assolutamente necessario garantire la presenza dei medici negli ambulatori diffusi sul territorio per seguire tutte le incombenze sanitarie e riteniamo che l’emergenza in atto consenta di valutare una deroga alle regole vigenti in attesa che una nuova regolamentazione venga discussa in sede di Conferenza Stato-Regioni. Chiediamo, quindi, che la Regione Emilia Romagna si attivi per consentire la possibilità di incaricare un medico temporaneo  a cui si potrebbe affiancare la sperimentazione della figura dell’infermiere di comunità per rafforzare la copertura territoriale di cui abbiamo assoluto bisogno in questi giorni di emergenza sanitaria, ma che rimangono comunque una scommessa importante per il sistema sanitario regionale anche per il post-pandemia”.