Ambulatorio di Migliarina: chiesta dal Sindaco all'Ausl almeno la garanzia di continuità assistenziale per i fragili

Dover apprendere da una telefonata di un residente a Migliarina e non dall'Ausl, che lo aveva rassicurato fin da settembre che il sostituto del dottor Giuseppe Montanari, prossimo alla pensione, sarebbe arrivato in tempo utile, sarebbe – a quanto si dice negli ambienti del Municipio – il motivo principale della discreta arrabbiatura del sindaco Alberto Bellelli sull'intera questione. Arrabbiatura sì, molto sfumata nella lettera inviata alla Regione con cui i quattro sindaci dell'Unione hanno chiesto di riprendere in mano l'accordo nazionale tra medici di base e Ministero circa i numeri necessari per garantire un medico ad interim (o interino) ove se ne presenti la necessità, ma che a Carpi si rivolge a una categoria dalla quale non è pervenuta alcuna disponibilità, nonostante l'Amministrazione si fosse dichiarata pronta ad assumersi per alcuni mesi i costi dell'affitto dell'ambulatorio, di una segretaria e di una infermiera. E ora? Dopo questi rifiuti, dopo quello dello stesso Montanari di restare altri sei mesi, la questione è ferma alla richiesta avanzata all'Ausl, sempre dal Sindaco, che in prospettiva si arrivi al concorso, ma che nell'attesa, almeno fino a tutta l'estate, e a partire da lunedì prossimo, sia garantita alla popolazione fragile di Migliarina, anziani e disabili, i più in difficoltà negli spostamenti, una forma di continuità assistenziale. Al momento, non sarebbero ancora pervenute risposte.

 

Poi, la lettera dei sindaci scomoda la questione più generale di un accordo nazionale, stipulato in tempi di abbondanza di personale, ma che il numero chiuso alla facoltà e la stessa pandemia dimostrano essere divenuto ampiamente anacronistico, al punto che il problema, oltre a presentarsi per tutte le aree disagiate e periferiche, potrebbe riguardare presto gli stessi medici delle Cra.