Il presidente Marani sul particolare momento

Avis: record di donazioni, controlli accurati e nessuna defezione

Più forti del virus: prosegue normalmente la raccolta di sangue e plasma nelle sedi Avis della provincia, registrando anzi, nelle settimane passate, un numero straordinario di prelievi. Al contempo molti donatori hanno chiesto chiarimenti e ognuno di loro è stato tranquillizzato: le misure di controllo adottate dal Centro nazionale Sangue prevedono un rafforzamento del livello di attenzione sulla salute del donatore, al quale è chiesto di comportarsi come sempre, cioè di rimandare la donazione se non è in buona salute, in particolare in presenza di raffreddore, debolezza e febbre. Un’ulteriore conferma è quel- la che viene da Fabio Marani, presidente di Avis sezione di Carpi. «Non abbiamo ricevuto alcuna disdetta legata a problematiche da Coronavirus in questo periodo – spiega - e tuttavia si è voluto essere ancora più accurati: in accordo con il Servizio di Medicina trasfusionale di Modena, con Avis provinciale e Unità di raccolta di Modena abbiamo organizzato chiamate ai donatori 14 giorni dopo il prelievo, in modo da verificare il loro stato di salute, se sono emerse febbri o problemi respiratori e avere la situazione sotto controllo. Così facendo, si dà una sicurezza in più al donatore che, nel caso emergano sintomi particolari, può essere indirizzato verso le strutture più adeguate». Ma sono anche gli stessi donatori che, con grande senso di responsabilità, si sono autosospesi in questi giorni quando non si sono sentiti adeguatamente in forze e in caso di minima incertezza. «Il sistema Avis è sano e monitorato – prosegue Marani – e anche i numeri ci sostengono. Tra gennaio e febbraio le donazioni di sangue sono state 334 (più 39 rispetto allo stesso periodo del 2019), 287 quelle di plasma (più 97): in totale, quindi, 135 donazioni in più sul bimestre e 277 in più sull’anno 2019». Non bisogna far venire meno le scorte, il messaggio: donare è sicuro e le normali precauzioni igieniche diramate dalle autorità sanitarie sono sufficienti a evitare i rischi di contagio. «Non bisogna spaventarsi – conclude Marani –, le emergenze continuano, anche al di fuori delle problematiche del Coronavirus: ogni giorno centinaia di persone si sottopongono a terapie trasfusionali indispensabili».

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