La scelta leghista di Carpi Futura stride con il senso di inclusione del termine latino

Quel civismo senza più civitas

Niente a che fare con l’adesione a una lista regionale in campo per la Borgonzoni. Uscendo dai territori il civismo perde l’identità. E finisce per scimiottare la vecchia politica, senza riuscire ancora a essere un partito.

È una ricostruzione tutta all’insegna del civismo, quella che Carpi Futura ha affidata alla propria pagina social per “fare chiarezza” sul sostegno alla candidata del centro destra per le prossime regionali. Si parla di “giusto valore civico”, di “impegno civico per l’Emilia Romagna”, di “cultura del civismo”. Viene da sorridere – ci si consenta una piccola digressione – quando si pensi al significato inclusivo, vero e proprio ius soli, che i Romani assegnavano ai termini cives e civitas, nel senso di cittadinanza concessa poco a poco alle varie gentes, mano a mano che i confini della Repubblica e poi dell’Impero si estendevano. Una prova? Dei 221 imperatori che si sono alternati dal 27 avanti Cristo alla caduta dell’Impero romano d’Oriente nel 1449, solo 22 erano nativi di Roma, un’altra ventina di città italiane e tutti gli altri stranieri, nordafricani e albanesi inclusi. “Immigrati” ai quali negarla, invece, la cittadinanza, come li liquiderebbe la candidata in aiuto della quale la civica Carpi Futura è accorsa, confederandosi nel blocco civico regionale Per, Progetto Emilia Romagna. Fine della digressione storico politica. Il fatto è che Carpi Futura, nel momento in cui ha deciso di scavalcare la dimensione locale per aggregarsi a una formazione con ambizioni governative regionali, è passata decisamente dalla civitas alla polis, dal civismo di relazione interno a una comunità alla politica vera e propria. E lo sta facendo nel modo che in passato aveva sempre rimproverato ai partiti. Basta scorrere i sei punti, sottoposti indifferentemente (già, perché per loro “civico“ è non essere né di destra né di sinistra, secondo scuola pentastellata) a Stefano Bonaccini e Lucia Bergonzoni. Per vederseli poi messi in discussione dal primo e completamente (e ovviamente) accettati dalla seconda. In sé concentrano tutto il peggio della politica politicante, con una presunzione della quale non si riescono proprio a capire le ragioni, visti anche gli ultimi esiti elettorali del cosiddetto “civismo”. Vediamo.

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