Carpi senza voce nella politica romana

Quale peso ha oggi Carpi in Parlamento, quale tipo di incidenza (se ce l’ha) ha il nostro territorio (diciamo un bacino di utenza di circa 100 mila persone) nell’ambito della politica istituzionale che si dibatte nelle aule di palazzo Madama e di Montecitorio in quel di Roma? Infine, quale “rappresentanza” ha Carpi nelle segrete stanze dove si decide o almeno dove si dovrebbero decidere i nostri futuri destini? È quanto si è chiesta Federconsumatori Modena con una sua estemporanea (e, lo ammette l’associazione stessa, empirica) indagine conoscitiva sull’attività svolta in Parlamento dai sedici rappresentanti eletti nei Collegi elettorali che toccano la Provincia di Modena e che siedono (o hanno seduto per un certo tempo) sugli scranni parlamentari. E, per rimanere a Carpi, è facile ma anche doloroso ammettere che la nostra città ha un peso vicinissimo a zero nella scala di valori messa assieme da Federconsumatori. Partiamo dai numeri: dei sedici parlamentari eletti nei vari Partiti che sono arrivati a Roma, uno solo, Edoardo Patriarca, è carpigiano. Peraltro Patriarca, senatore Pd, dopo una legislatura, al suo secondo mandato è stato scalzato dal leghista Stefano Corti che ha curato maggiormente gli interessi della parte montana della nostra Provincia. Oggi Carpi non ha più un suo rappresentante in Parlamento. In precedenza la nostra città era stata rappresentata dall’onorevole Manuela Ghizzoni (Pd) e prima ancora dalla senatrice Isa Ferraguti (Pci) e dall’onorevole Vittorino Carra, ma erano altri tempi.