Una figlia del golpe impegnata per il suo Cile
Migliaia di feriti e di detenuti, torture, violenze e decine di morti. È la situazione che affligge il Cile, dove da settimane si susseguono proteste antigovernative molto violente che hanno provocato il ritorno dei militari e il coprifuoco. Una situazione che ha destato la solidarietà di diversi Paesi nel mondo, tra cui l’Italia. Anche da noi si è costituita dal 18 ottobre la sezione nazionale di Cile Despertò, la rete di persone cilene e italiane che, tramite coordinamenti nelle più grandi città, esprimono solidarietà verso un popolo che ha subito per decenni abusi da parte del Governo e che appoggiano le richieste del Cile e del suo popolo divulgando le manifestazioni e le iniziative di solidarietà nel mondo. Fabiola Varas è una delle referenti per Modena. Lavora per la cooperativa Il Mantello di Carpi, dove si occupa di mediazione sociale essendo referente per la mediazione dei conflitti, servizio in appalto all’interno dei Comuni delle Terre d’Argine. Un impegno che Fabiola, cilena, sente dal profondo di dover portare avanti. Arrivata in Italia nel 1977, dice infatti di sentirsi “figlia del golpe”.