La salute sì, ma la cultura e spettacolo sono la vita

«Abbiamo terminato le nostre attività il 23 febbraio e, a oggi, non sappiamo ancora quando e come potremo riprendere. Si dice a dicembre o gennaio, ma sono soltanto ipotesi, perché nessuno si è preoccupato di nominare il settore della cultura». A parlare è Paolo Di Nita, attore e regista teatrale carpigiano nonché presidente dell’associazione Quelli del ’29 che dal 1994 si occupa di gestione dei teatri, di organizzazione di corsi teatrali, di dizione e di rassegne cinematografiche e di produzione di spettacoli con l’omonima compagnia. Attualmente Di Nita è direttore artistico dei teatri comunali di Rio Saliceto e Bagnolo in Piano, ma ha gestito anche la programmazione del Teatro Eden di Carpi e del Cinema Teatro Lux di Rovereto, chiuso dopo il sisma del 2012 (i lavori per il nuovo progetto dovrebbero partire quest’estate) e l’organizzazione dell’evento musicale estivo Carpi Summer Fest. «Non sappiamo quando sarà la nostra Fase Due, non abbiamo ricevuto alcuna indicazione – afferma Paolo Di Nita –. Ovviamente niente è più importante della salute e della sicurezza dei cittadini, ma ci sono migliaia di persone che si aspettavano qualche riscontro: attori, musicisti, cantanti, danzatori, operatori culturali, tecnici del suono e delle luci, macchinisti, elettricisti, costumisti, fotografi, scenografi, impiegati, maschere, registi, autori, coreografi e tanti altri, se pensiamo che soltanto il teatro, per esempio, ha un indotto di circa 400 mila lavoratori. Non una sola parola sulle nostre “fabbriche” che sono teatri, cinema, sala prove, auditorium, luoghi di pubblico spettacolo. Nessuno sperava che fossimo il “titolo di testa” del Governo, ma non siamo stati citati nemmeno nei “titoli di coda”».