La forza inclusiva del danzare insieme

Sulle punte dei piedini avvolti dalle scarpette rosa e con il tutù, a soli tre anni ballava già danza classica, poi ha ballato con l’aerobica e la danza moderna, il freestyle, la ginnastica artistica, il cheerleading, la cheerdance. Per la ventinovenne Alessandra Pelliciari, carpigiana, minuta, occhi intensi e intelligenti sopra un sorriso dolce, la danza non è mai stata solo una passione ma una vera e propria esigenza di vita su cui creare la sua professionalità che l’ha portata a calcare le scene di palcoscenici nazionali e internazionali con persone delle quali, a un primo sguardo superficiale, non si penserebbe mai esserne così capaci. «La danza è sempre stata una costante nella mia vita – afferma Alessandra – e ho sempre avuto l’esigenza di sperimentare stili diversi nella ricerca continua di trovare quello in cui identificarmi veramente». Dopo la ginnastica artistica approda infatti al cheerleading o disciplina del sorriso e dell’acrobazia, lo sport nato negli ambienti della tifoseria americana. Per undici anni insegna presso la Polisportiva Nazareno di Carpi, sia alle atlete che agli insegnanti da formare per questa disciplina, partecipando a vari eventi nazionali ed europei, dalle informali partite di basket alla HallStar Game di Nba (National Basket Association, principale lega professionistica d’America e Canada) svoltasi a Torino, agli Europei di Parigi. Insegna anche Giocomotricità ai bambini dai 2 ai 5 anni, mentre ad allievi dai sei ai venticinque anni dà lezioni di cheerdance. Grazie alla sua esperienza in questa disciplina, nel 2010 prepara lo statuto con il regolamento che permetterà alla Polisportiva di affiliarsi alla Ficec (Federazione italiana Cheerleading e Cheersport), utilizzando il suo lavoro di preparazione dello statuto sull’attività di Cheerdance che è un insieme di danza classica e aerobica con l’utilizzo dei pom-pom.