Diego Cusano conteso dai grandi gruppi per le sue particolari illustrazioni

Un creativo fuori contesto

Illustratore interattivo con più di 300 mila follower sui social

Vedere le orecchie di un elefante come due foglie di insalata, o gli occhi di Pippo come una mela tagliata a metà, o la chioma della Venere del Botticelli come una cascata di spaghetti o la mitica capigliatura di Donald Trump come fosse un mazzetto di mimose, con ironica allusione al machismo del Presidente americano... Ecco, tutto questo, la capacità cioè di proporre in un’altra luce – il verbo giusto sarebbe “decontestualizzare” – cibi e oggetti nati per una forma precisa di utilizzo è l’arte di Diego Cusano, 33 anni, disegnatore che sarebbe più appropriato definire illustratore interattivo o fantasy researcher. C’è da stupirsi che le sue composizioni stranianti, dove il disegno completa l’oggetto sottratto all’uso nativo, ottenendone effetti a dir poco straordinari e sorprendenti abbiano letteralmente sfondato sui social, attirandogli 300 mila follower, 175 mila dei quali su Instagram? Che la sua lacrima che ingloba il Big Ben sia diventata subito virale sul web, al punto da attirare l’attenzione dell’americana Cbs? Che le multinazionali – del caffè, della cancelleria, dei detersivi, per citarne solo alcune – e grandi agenzie pubblicitarie si stiano contendendo la sua creatività? E che con le sue illustrazioni abbia potuto dar vita a un brand della moda, Tiwel, per felpe, polo e T-shirt prodotte in Spagna con il quale ha fatto subito il tutto esaurito? Non tutti lo sanno, ma Diego Cusano, originario di Caserta, studi in pittura e grafica d’arte all’Accademia di Belle Arti di Perugia, nonché musicista e compositore, risiede a Carpi da due anni, perché, spiega «...non mi piacciono le città troppo grandi, caotiche, che ti danno, sì, moltissimi stimoli, ma si rischia di perdere l’attenzione verso la propria interiorità e la propria vena creativa». E proprio in un caffè di Carpi lo abbiamo incontrato, nell’intervallo della lavorazione dello spot per un computer portatile di fabbricazione taiwanese che ha voluto pubblicizzare la propria versatilità attraverso l’uso che ne fa questo straordinario illustratore.

Ma qual è, Cusano, la chiave della tua creatività? Come ti vengono certe idee?

«Sono un istintivo, non mi piace calcolare, se ho da dire qualche cosa, in positivo o in negativo, mi piace dirlo. C’è questo alla base delle mie illustrazioni: il fanciullino di Giovanni Pascoli, l’istintività dei bambini che non filtrano quel che debbono dire. Le idee mi vengono dal rifiuto che le cose debbano essere per forza così e non essere viste in un altro modo. Il mio è un disegno che nasce come contestazione dell’attitudine tutta italiana a catalogare e classificare. E’ sempre l’effetto di una spinta a cercare di fare qualche cosa di nuovo»

Ne è nato un lavoro...

«Che ha preso le mosse sei anni fa da un foglio di carta, una matita e un oggetto. Ho comunque sempre fatto studi legati al disegno, all’istituto d’arte e con la specializzazione nella grafica. Se hai un obiettivo, con il carattere e la determinazione lo raggiungi. Negli ultimi tre anni, poi, ho compiuto il salto di qualità, collaborando con brand famosi. Poco a poco mi sono professionalizzato: l’ultimo lavoro è consistito in dieci pagine per la rivista fashion parigina Gala, con illustrazioni legate all’ispirazione animalier dei gioielli di Chanel e Dior»

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