Gasparini: sistema moda pronto, se richiesto

Riconversione sanitaria sì, ma con garanzie

La prima è stata Miroglio, azienda piemontese di abbigliamento e di tessuti che ha riconvertito parte del lavoro alla produzione di mascherine in tessuto. Poi, sulla scia di questa apprezzabile iniziativa, diverse aziende tessili italiane hanno dato la loro disponibilità a fare altrettanto. Non è mancato all’appello il distretto carpigiano che si è proposto, attraverso Carpi Fashion System, di attivare linee di produzione di mascherine che possano essere utili in questo momento di emergenza sanitaria. Lo faranno, però, senza improvvisazioni e nell’assoluto rispetto delle norme di fabbricazione rigorosamente indicate nel Decreto 18 del 17 marzo 2020. “Abbiamo dato la nostra disponibilità, come distretto, alla società indicata dal Governo di gestire l’approvvigionamento ufficiale delle mascherine – dichiara Stefania Gasparini, vice sindaco e assessore all’Economia –, sottolineando come gli imprenditori si siano resi disponibili ad avviare una produzione sul territorio, che però dovrà rispettare rigorosamente, nel caso, tutti gli standard indicati nel Decreto. Restiamo dunque in attesa, ma ci siamo, e questo testimonia la serietà e qualità della nostra classe imprenditoriale, che non ha esitato a farsi avanti, non a scopo di lucro ma per il bene dell’intero Paese”. In questo progetto di filiera saranno coinvolte le aziende di tessuti, di confezione e di maglieria. Non potranno produrre mascherine chirurgiche o FFP2, quelle necessarie ai medici dei reparti di terapia intensiva, ma potranno comunque garantire l’approvvigionamento di dispositivi di protezione.La produzione di materiale così delicato non si può dunque improvvisare e per questo, al momento, si stanno eseguendo dei test di fattibilità sul cotone individuato, che è 100 per cento sterilizzabile. “Ci atterremo alle regole – prosegue Gasparini – e in caso di necessità concreta Carpi Fashion System terrà le fila, come sempre ha fatto dalla sua creazione, mettendo in sinergia le tante professionalità della filiera presente sul territorio, coordinando gli sforzi per la miglior riuscita, nell’interesse di tutti. Per ora, in ogni caso, si tratta di un’ipotesi, che se dovesse concretizzarsi

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