Viaggio nella lingua pop di Andy Warhol
“Andy Warhol è universalmente noto come il padre della Pop Art, ma in questa mostra abbiamo voluto spostare l’attenzione sull’uomo. Indagare paure e desideri che lo hanno spinto a fare arte.” Inizia così il tour virtuale (in lingua inglese) della grande retrospettiva dedicata dalla Tate Modern Gallery di Londra ad Andy Warhol (1928-1987), inaugurata il 12 marzo e chiusa al pubblico pochi giorni dopo a causa della pandemia da Coronavirus. A condurre lo speciale tour guidato della mostra sono i curatori Gregor Muir e Fiontán Moran (https://www.tate.org.uk/whats-on/tate-modern/exhibition/andy-warhol/exhibition-guide), che discutono di Warhol mettendo a fuoco particolari temi della sua vita e della sua arte: la condizione di immigrato, la sua omosessualità, le sue riflessioni sulla morte e la religione. Il pubblico può esplorare biografia e carriera di Warhol attraverso dodici “sale”: Andrew Warhola, Sleep, Pop, The Factory, Silver Clouds, Exploding Plastic Inevitable, the Shooting, Back to Work, Ladies and Gentlemen, Exposures, Mortal Coil, The Last Supper. “Curare una mostra di Andy Warhol oggi significa confrontarsi con un mondo in cui ognuno ha una propria proiezione mentale dell’artista e della sua produzione – spiegano i curatori –. Tutti ‘possiedono’ Warhol: è uno di quei rari artisti che trascendono il mondo dell’arte, essendo uno degli artisti più famosi d’America, se non uno degli americani più famosi d’America. Nel tempo, Warhol è diventato, ed è tuttora, un grande brand ed è proprio quello che lui voleva”.