La villa dei capolavori racconta il suo fondatore
Fine intellettuale, scrittore, critico musicale, amico di pittori, musicisti, letterati, aristocratici tra i più importanti al mondo, Luigi Magnani (1906-1984) rese la sua “casa-museo” di Traversertolo, la cosiddetta “Villa dei Capolavori”, un vero Pantheon dei grandi artisti di ogni epoca, con l’acquisizione di dipinti e arredi unici: una collezione straordinaria, che spazia da Francisco Goya a Giorgio Morandi, passando per Tiziano e Filippo Lippi, Paul Cézanne e Filippo de Pisis, Renoir e Antonio Canova, in mostra permanente nei saloni storici della Villa. A questa collezione permanente almeno un paio di volte all’anno si affianca una mostra temporanea. Quella in corso fino al 13 dicembre (ha inaugurato a metà settembre) è un omaggio che la Fondazione Magnani Rocca dedica al suo fondatore e si intitola “Luigi Magnani. L’ultimo Romantico”. Si tratta di una “mostra ideale” che raccoglie tutte quelle opere che Magnani, per svariati motivi, non riuscì ad acquistare: una su tutte, la gigantesca tela raffigurante “Il cavaliere in rosa”, noto dipinto realizzato nel 1560 da Giovan Battista Moroni e solitamente conservato a Palazzo Moroni di Bergamo che dopo essere stato esposto alla Frick Collection di New York arriva alla villa di Traversetolo.