Il nome di Carpi da 50 anni nel cuore delle Dolomiti
Il Club alpino si accinge a festeggiare nel 2020 due date cruciali della propria storia
«Non sono tante le sezioni medio piccole che fanno tante cose come la nostra, che è anche la più lontana dalle montagne», sorride Paolo Lottini, vice presidente, referente per l’escursionismo e direttore dei corsi di Topografia e Orientamento della sezione Cai, Club alpino italiano di Carpi in apertura di un anno molto importante per la storia del sodalizio. «Nel 2020 – sottolinea infatti Marco Bulgarelli, presidente, nonché referente per l’escursionismo invernale – celebreremo i 50 anni dall’inaugurazione, il 13 settembre 1970, del Rifugio Cai “Città di Carpi” a Misurina, e i 75 dalla fondazione della sezione cittadina, avvenuta il 26 settembre 1945. Sarà un anno di iniziative che partiranno già a febbraio con la rassegna cinematografica al Corso, si svilupperanno fra mostre di disegni, conferenze, spettacoli teatrali, un fine settimana con musica e coro al rifugio nei giorni di settembre coincidenti con il cinquantenario e si chiuderanno a ottobre con una mostra di pittura. Il tutto – prosegue – perché si vorrebbe che i Carpigiani conoscessero meglio una realtà come il Cai locale, le sue attività, il suo clima interno che è fatto di accoglienza e apertura, tant’è che vi si iscrivono tanti da città vicine, anche da Modena, Reggio e Bologna, che pure annoverano sezioni maggiori della nostra. E poi perché crediamo che la città debba andare orgogliosa di un rifugio, dedicato a Manfredo Tarabini Castellani, capitano degli Alpini caduto nel 1942 sul fronte albanese, che è stato costruito in una delle zone più incantevoli delle Dolomiti e che fa conoscere il nome di Carpi ai tanti escursionisti, italiani e stranieri, che vi transitano ogni anno». Lontana dalle montagne, dunque, la sezione del Cai di Carpi, ma impegnata fin dall’immediato dopoguerra ad accorciare quella distanza, avvicinando migliaia di persone all’amore per i paesaggi e i rilievi alpini e appenninici e attrezzandole per godersi la montagna senza rischi (“Sono bassissime le percentuali di interventi del soccorso alpino che riguardano soci Cai”, precisa il referente del Coro della sezione, Mario Guaitoli).