“Il rilancio del distretto moda deve guardare lontano”

Anche Palma Costi interviene sul Progetto Carpi

Anche la consigliera regionale Palma Costi interviene sul dibattito sul futuro del distretto di Carpi. “L’Assemblea Legislativa ha approvato all’unanimità la nostra risoluzione – dichiara –: sostenibilità, innovazione sociale e occupazione i capisaldi della ripartenza. L'analisi della situazione economica presentata dal Comune deve essere assunta dal tavolo regionale”.

Secondo la Costi, il settore moda ha bisogno di un rilancio che deve guardare lontano, per salvare le eccellenze del made in Italy e l’occupazione femminile che caratterizza il settore. “Credo che  l'analisi della situazione economica, sul futuro del distretto di Carpi con proposte per la ripartenza, realizzata da quattro esperti incaricati dal Comune – aggiunge –, debba essere assunta anche dal tavolo regionale, che ho richiesto nel dibattito sulla risoluzione che ho firmato che è stata approvata all’unanimità in Consiglio Regionale. Il nostro documento chiede di intervenire su più livelli per sostenere un settore fatto di eccellenze riconosciute a livello globale che si porta dietro anche esperienze di innovazione sociale, pensiamo ad esempio alle Manigolde di Finale Emilia. Chiediamo una formazione per gli imprenditori e i lavoratori, ed incoraggiare una conversione green delle produzioni. Tra le nostre richieste, oltre a convocare subito un tavolo istituzionale regionale per il settore per dare risposte immediate e concrete assieme alle associazioni economiche, sindacali e le istituzioni locali, vi è la realizzazione di accordi di programma territoriali per il mantenimento della subfornitura locale”.

 

Palma Costi parla anche della subfornitura, una delle componenti più importanti del distretto. “La subfornitura è il segmento in maggior difficoltà e occorrono subito risorse per evitare di perdere pezzi importanti per la produzione di qualità. Non dimentichiamoci che salvaguardare il comparto tessile significa salvaguardare prima di tutto l'occupazione femminile – conclude –, in forte sofferenza come dimostrano i dati drammatici emersi ad un anno dalla pandemia. La Regione deve farsi capofila di questo rilancio”.