Sulla piattaforma di aste E-Bay

L'autografo di Dorando? Vale più di un Benigni meno di un D'Annunzio

Quanto vale un “autografo”  del mitico Dorando Pietri, il  vincitore della maratona delle  Olimpiadi di Londra del 1908, lo  squalificato che divenne famoso  in tutto il mondo per la sua impresa  eroica? Certo di più di un  autografo di Jean Paul Belmondo,  di Roberto Benigni e John  Travolta, altrettanti miti della  cinematografia ormai non più  recentissima. Eppure una fotografia  d’epoca, con firma e con  dedica di Dorando, che tutti dichiarano  “carpigiano”, pur essendo  nato a Mandrio di Correggio  e morto a Sanremo, vale  giusto la metà di una analoga fotografia  autografata dal compositore  Giacomo Puccini, meno  di un quarto di un bigliettino  vergato dalla mano di Giuseppe  Verdi, meno anche di una firma  di Gabriele D’Annunzio, anche  se questa firma è stata apposta  su una cambiale (sì, proprio una  cambiale) quando il “vate” non  era ancora famoso per le sue imprese  al tempo stesso eroiche e  romantiche.  

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€
Abbonati