Playlist del Festival, la fragilità senza parole

Forse non sarà sufficiente il Festival Filosofia per snocciolare tutte le sfaccettature del tema “persona” scelto per quest’anno; è talmente ampio e delicato da dover essere – appunto – maneggiato con cura, come fosse un pacco fragile. Anche se la fragilità è un concetto che gode di poca fortuna: nessuno vuole essere considerato vulnerabile, nonostante la vulnerabilità, come racconta un anziano insegnante di fronte a una classe universitaria nel booktrailer di “L’arte di essere fragili” di Alessandro D’Avenia, sia l’arma più potente, perché il riconoscersi piccoli, briciole nell’enormità, permette di scoprire la meraviglia, fa percepire l’infinito. E allora eccovi tre brani sulla fragilità, tutti strumentali perché a volte le parole non servono, basta la musica.

 

FRAGILE, 2CELLOS

L’inno alla fragilità l’ha composto Sting nel 1988 con Fragile, canzone dedicata a un fatto specifico (l’uccisione di un ingegnere civile statunitense per mano dei Contras nel 1987 mentre lavorava a un progetto idroelettrico in Nicaragua) ma diventata di valore universale grazie anche al verso: «la pioggia continuerà a cadere su di noi … a dirci quanto siamo fragili». I 2cellos (due giovani violoncellisti croato/sloveno che reinterpretano brani celebri di musica pop e rock come gli AC/DC, Michael Jackson, Guns N’ Roses, …) ne propongono una versione strumentale senza fronzoli, essenziale, pulita ma non per questo meno vibrante dell’originale. 

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€
Abbonati