Una versione sconvolgente sul partigiano di Novi caduto un mese dopo la Lilberazione

Pavesi ucciso da fuoco amico

Lo avevamo chiesto  qualche settimana fa, da  queste pagine: qualcuno è a  conoscenza delle ragioni per  le quali il partigiano Ottavio  Pavesi, nome di battaglia  “Tom”, compaia nel cippo che  lo ricorda in località Ponte  Catena, a Novi, con la data di  morte del 19 maggio 1945?  Ucciso neanche ventenne  (era nato il 31 agosto 1925),  come ricorda  l’epigrafe del  cippo, per “l’ansia  della redenzione  della patria” che  “lo condusse  all’eroismo”,  poco meno di  un mese dopo la  Liberazione?  Era una sorta  di “chi sa, parli”, e  qualcuno ha parlato.  Non si tratta,  ovviamente,  di testimoni del fatto. Né  le circostanze di quella  uccisione sono mai affiorate  da ricostruzioni documentali  o di archivio e tanto meno da  fonti edite, visto che il nome  di Ottavio Pavesi non compare  nel libro di Claudio Silingardi  “Una provincia partigiana”  (Milano 1998), mentre nel  dettagliatissimo studio di  Mario Pacor e Luciano Casali  “Lotte sociali e guerriglia  in pianura” (Roma 1972)  viene citato solo due volte, in  elenchi di caduti della 15esima  Brigata Diavolo della quale  faceva parte, senza ulteriori  informazioni.  Una versione ufficiale,  peraltro, esiste e, come ricorda  Nadia Losi dell’Anpi di  Novi, è stata affidata a una  pubblicazione della stessa  Associazione edita nel 1995 in  occasione del cinquantesimo  anniversario della Liberazione  e dedicata proprio alle  biografie dei caduti che  compaiono nei cippi partigiani.  

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€
Abbonati