Superstizioni e credenze nella cultura popolare

Si sono  incrociate ancora una volta,  le strade di Giulio Taparelli,  il geniale artista, creatore di  quadri e affreschi, nonché  collezionista di “statue, mobili,  marchingegni della estinta  cultura contadina” (Giuseppe  Pederiali), scomparso nel  maggio 2016, e di Luciano  Pantaleoni, architetto della  Coop Andria, ma anche  curioso esploratore del dialetto  e instancabile raccoglitore di  testimonianze  della cultura  orale emiliana.  L’ultima volta  era stata la  pubblicazione  di “Fantastiche  creature della  pianura emiliana  e dintorni”: un  libro originale  e affascinante  nel quale i testi  di Pantaleoni e  le raffigurazioni  di Taparelli  concorrevano a raccontare  storie depositate da secoli nella  cultura popolare e animate  da creature buone o cattive,  terrificanti o mostruose, grandi  e piccole scaturite dalla fantasia  della gente semplice, in un  immaginifico bestiario fatto  di draghi e serpenti, felini e  uccelli, vecchiette e streghe,  principi e maiali. 

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