Confronto (impietoso) su come ci si attrezza per il city branding

Identità urbana: Carpi e Torino

Qui da noi si fa così. Si decide che serve  una “ricerca scientifica quanti-qualitativa”  sulla percezione di Carpi dall’interno e dall’esterno,  con costruzione di una identità visiva e  progetto strategico dettagliato, definizione degli  obiettivi, sviluppo di linee guida, project management,  definizione di un modello di misurazione  dei risultati e “ideazione di proposte diverse  per un progetto e disegno del marchio  con scelta di colori e caratteri”. Si impacchetta  il tutto in un incarico da 21 mila euro per la  “definizione di una strategia di marketing e comunicazione  del Comune di Carpi” e lo si affida  senza raffronti a un professionista esterno. Si  tratta di Amedeo Palazzi, titolare dell’agenzia  di immagine, marketing strategico e pubblicità  Fachiro Strategic Design di Mantova. Dopo  di che non se ne sa più nulla. Solo, in risposta  a una interrogazione del consigliere Roberto  Benatti di diversi mesi dopo, si spiega che gli  elaborati richiesti (qualche cosa, si dice, molto  simile a una tesina da studenti liceali) sono arrivati  nei tempi giusti. Qualcuno ha avuto notizia di che cosa abbia  prodotto esattamente il professionista per un  piano così ambizioso e che, per la sua stessa  natura, dovrebbe interessare tutta la città e la sua  immagine? Che cosa impedisce alla Giunta di  farcelo almeno vedere? Se ne vergognano, forse? 

 

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