Visitati quando si è scolari della primaria, snobbati del tutto alle superiori

Musei: costretti a vederli da piccoli e poi più nulla

Poniamo per ipotesi che una persona giunta al suo primo quarto di secolo di vita si risvegli improvvisamente dal torpore e, presa da smania campanilistica, decida di recarsi (dopo tutto quel tempo) in visita ai Musei del Palazzo della sua città. Una lacuna considerevole, contando che l’ultima memoria che ha di quel luogo risale a non precisate gite in età scolare, delle quali ricorda poco o nulla (il dettaglio della scalinata dai gradini affossati per via degli zoccoli dei cavalli però sì, chissà perché quello se lo ricordano tutti). Poniamo che, dopo qualche ricerca preliminare su un sito internet aggiornato per la maggior parte al 2007 e con qualche link a vuoto di troppo, un sabato pomeriggio acquisti quindi il suo biglietto da 8 euro (prezzo più che onesto, considerando che comprende l’ingresso a più musei e palazzi del centro  storico e non solo) e salga la famosa scalinata dei cavalli.  

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