L'insediamento del nuovo Consiglio e qualche segnale preoccupante

Lo spettro di una infinita campagna elettorale

In una delle giornate più afose e opprimenti dell’anno, dentro un Salonedei Mori provvidenzialmente dotato di condizionamento, si è insediato il nuovo Consiglio comunale uscito dalle urne del 26 maggio e dal ballottaggio del 9 giugno. Dall’alto del fascione affrescato, i Cesari dell’antica Roma parevano osservare laggiù, in quello che era il luogo di ricevimento della piccola corte dei Pio, i volti eccitati, le mise un minimo ricercate, le maniche si stringevano, i baci e gli abbracci scambiati tra quella piccola folla di quasi tutti esordienti al primo appuntamento con l’impegno civico. Il clima era festoso, da primo giorno di scuola, con le banali incombenze dell’insediamento affrontate tutte con la massima serietà e con il senso di una investitura. Verranno le sedute fiume, quelle dei dibattiti interminabili, delle pizzette riscaldate e consumate al volo per la pausa cena, del senso di inutile verbosità, delle uscite a notte fonda econ passi assonnati nella piazza nebbiosa e deserta di novembre: ma c’è tempo, per scoprire la prosaicità a volte esasperante dei riti della rappresentanza. “Non ci annoieremo”, assicurava una signora del pubblico, al termine di un dibattito ancora vivacizzato dalle polemiche elettorali. E invece ci annoieremo, signora: eccome se ci annoieremo. Ma è la democrazia: che non ha mai preteso di divertire troppo.

L'accesso è riservato agli Abbonati

Se sei già abbonato, accedi per vedere l'articolo completo

Accedi

Accesso completo al sito, più l'
abbonamento digitale annuale

Vi permette di accedere a tutti i contenuti web di VOCE.it e di ricevere la newsletter quotidiana VoceCittà con le notizie del giorno, Voce settimanale digitale e Voce mensile digitale di approfondimento, direttamente al vostro indirizzo mail. Costo Annuo 29€
Abbonati