Il recupero del Castello ha ritrovato il suo autore

È il primo, grande intervento che dovrebbe prendere il via nel 2020, dopo che fin dal 2013 la Regione l’aveva inserito nell’elenco delle Opere pubbliche danneggiate dal sisma. Si tratta del primo stralcio, consistente in opere edili, del primo lotto degli interventi di riparazione con rafforzamento locale sul Castello dei Pio, resi necessari dal terremoto del 2012. È uno degli “scheletri nell’armadio” della Giunta Bellelli segnalati su queste colonne verso la fine del 2019: tant’è che ben sei anni sono trascorsi tra la stima di spesa segnalata alla Regione e l’aggiudicazione dei lavori alla Cooperativa Edile Artigiana di Parma avvenuta il 31 dicembre scorso con procedura ristretta (inviti per sorteggio e successivo invio delle documentazione che ha ridotto da venti a quattro le imprese interessate). In mezzo, c’è stata l’approvazione, avvenuta nell’aprile 2018, del progetto esecutivo che reca la firma di Giovanni Gnoli, architetto, Livio Bartoli, geometra, e, per la parte strutturale, dell’ingegner Giorgio Serafini. Difficile orientarsi nelle indicazioni di spesa. L’appalto parla di opere edili per 1,484 milioni di euro, finanziate per poco più di 900 mila euro dalla Regione e per il resto dalla polizza assicurativa del Comune di Carpi. La ditta vincitrice se lo è aggiudicato con uno sconto del 18,18 per cento, pari a 239 mila euro. Ma è solo un primo stralcio che prevede uno stanziamento di altri 761 mila euro il prossimo anno – sempre divisi tra Regione e Comune – per una spesa complessiva di 2,3 milioni.