Il provvedimento d’esordio in materia urbanistica per l’assessore Righi crea attese e interesse. Con qualche riserva sui tempi di realizzazione

Consenso quasi unanime sulla Cappuccina 2.0 a bando internazionale

Alla fine, i tempi per avviare i lavori del futuro Parco della Cappuccina, diventato Cappuccina 2.0, stando alle assicurazioni dell’assessore all’Urbanistica Riccardo Righi, non dovrebbero andare oltre il 2020 o giù di lì. E visto che prima della decadenza del vincolo di esproprio ci sarebbe stato tempo fino al 2024, apprendere che si potrà aprire il cantiere entro il prossimo anno ha soddisfatto l’altra sera in Consiglio un po’ tutti gli schieramenti che hanno votato la delibera dei criteri per il bando di concorso internaziona le dal quale la Giunta intende ottenere il progetto. Tutti, meno la Lega per Salvini premier e Fratelli d’Italia che si sono astenuti. Un’astensione, va sottolineato, che è parsa più dettata da logiche di schieramento che da una effettiva presa a cuore dell’obiettivo. Perché si può deprecare, come ha fatto la capogruppo leghista Federica Boccaletti, con il collega di partito, Giulio Bonzanini, il tempo perduto e le lungaggini – anche se il provvedimento è entrato nei radar delle procedure amministrative solo nel luglio 2018 con l’approvazione della fattibilità e della Variante –, ma astenersi sulla prospettiva di un anno fissata dall’Assessore, ritenendolo un lasso inaccettabile significa davvero credere che un territorio possa essere governato con la bacchetta magica.

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