Il sindaco Diacci fa il punto della situazione a nove anni dal sisma

A Novi sta per concludersi l'era della ricostruzione post terremoto

"La ricostruzione privata a Novi è quasi giunta al termine". Lo afferma il sindaco Enrico Diacci a nove anni dal tragico terremoto del 2012 che ha prodotto nel suo Comune effetti devastanti. "Sono una ventina le istanze ancora aperte e tutte istruite - afferma Diacci - mentre le situazioni più complesse sono ormai alle spalle".

Secondo il Comune di Novi queste pratiche per la ricostruzione ancora pendenti e in attesa di contributo, dipendono da vari fattori per lo più legati a complessità di natura privatistica (come per esempio in caso di successioni o eredità giacenti), sanatorie complesse o pareri esterni non ancora pervenuti.

"L’Ufficio Ricostruzione del Comune - dice il Sindaco di Novi - ha comunque provveduto ad istruire completamente le pratiche, in modo da essere immediatamente operativo una volta sbloccata la situazione, continuando il lavoro di sostegno e supporto nei confronti dei proprietari e di sollecito in riferimento ai professionisti e agli enti esterni coinvolti. Nessuna situazione è quindi in attesa di essere istruita".

Secondo i dati forniti dal Comune di Novi, al 31 marzoscorso erano 795 le pratiche attive per un parziale di 303,6. milioni di euro erogati, di cui 189,1 milioni già liquidati agli aventi diritto.

"La liquidazione del contributo ai beneficiari e quindi alle imprese che hanno lavorato sul territorio comunale, - assciura il sindaco Diacci - è sempre stato un obiettivo fondamentale per l'Amministrazione. Anche nei momenti difficili, come ad esempio nei mesi di luglio e agosto del 2020 quando, diverse dimissioni di personale in servizio hanno messo in difficoltà l'attività dell'ufficio, non si è mai rallentato il flusso di erogazione dei contributi a favore della fase meramente istruttoria per il rispetto delle scadenze. I pagamenti effettuati alle imprese in tempi brevi hanno quindi dato la possibilità alle ditte di rientrare dalle spese sostenute e, contestualmente, hanno favorito l'accettazione di altri lavori sul territorio comunale. Tale sinergia ha portato, in questi ultimi anni, al raggiungimento di un obiettivo che sembrava molto lontano. E' anche vero però che, non sempre, il rilascio della “cambiale” ha visto, o vede tuttora, l'imminente partenza dei cantieri".

"Manca ancora qualche anno per potere, non solo vedere il cambiamento del nostro territorio ma per goderne a pieno dei frutti - conclude il Sindaco di Novi -.Ci aspetta un Comune innanzitutto più sicuro, con case ricostruite secondo criteri antisismici. Un Comune composto da edifici in classi energetiche molto alte: questo significa più risparmio energetico e meno inquinamento. Un territorio popolato da nuovi spazi in grado di offrire nuove opportunità. Come poterle cogliere dipenderà da tutti noi".

(Nelle foto: ruspe al lavoro a Sant'Antonio in Mercadello di Novi per la ricostruzione post sisma e il Sindaco di Novi, Enrico Diacci)