Una crisi finanziaria in Cina all'origine del disimpegno Lovol
Il Sindaco di Carpi, subito dopo l’inconcludente videoconferenza del 4 settembre, in Regione, che aveva lasciato intravedere la sola prospettiva del fallimento per la Goldoni, aveva parlato di “interlocuzione difficile” con la proprietà cinese LovolArbos. Per dire inafferrabile, pronta a cambiare posizione a ogni appuntamento, fino a rendere impossibile fissare qualunque punto fermo. Un atteggiamento inqualificabile, visto che “...il presidente di Lovol, Wang Guimin, in videoconferenza dalla Cina – hanno scritto in una nota i sindacati – è arrivato ad affermare che l’azionista non è in condizione di presentare alcuna proposta al tribunale e che non vi sono le risorse per un concordato liquidatorio.