Goldoni: Arbos senza soldi, a vuoto l'incontro di oggi, resta lo scenario del fallimento. Bonaccini: sospendere ogni procedura concordataria

Concordato in continuità o concordato in liquidazione? All'incontro che si è tenuto nel primo pomeriggio di oggi alla sede della Regione, a Bologna, la proprietà ha fatto sapere che non ritiene di avere le risorse neppure per la seconda ipotesi, nella quale pareva essersi trincerata nei giorni scorsi, pur scontrandosi con il sindacato, propenso ovviamente alla prima. In altre parole, i Cinesi della Lovol Arbos hanno detto di non avere i soldi neppure per pagare i creditori secondo un accordo omologato dal Tribunale, come sarebbe nella prassi del concordato in liquidazione. L'unico scenario che si apre, a questo punto, è quello del fallimento. L'annuncio lo ha spiegato poco fa in un video il sindaco Alberto Bellelli, dopo aver preso parte all'incontro insieme al collega di Rio Saliceto, al presidente Bonaccini, all'assessore Colla, oltre alle parti interessate, sindacati e proprietà rappresentata da Wang Guimin, presidente e socio della Lovol Arbos, insieme al consulente Deloitte. Il Sindaco si è detto “basito” per il modo in cui i Cinesi hanno gestito l'interlocuzione, arretrando sempre di un passo rispetto a precedenti posizioni, parlando di un confuso mantenimento a Migliarina della testa ingegneristica di Arbos, mentre la Goldoni cesserebbe completamente la produzione. Il presidente Bonaccini, a quanto si è capito dalle parole del Sindaco, deve aver perso la pazienza, al punto da annunciare che chiederà un incontro all'Ambasciatore cinese, da tenersi presso la sede del Ministero dello Sviluppo economico, a Roma. E qui farà appello e metterà in discussione la stessa continuità dei buoni rapporti tra l'Emilia e importanti aree produttive della Cina, rilanciando la vertenza Goldoni in una chiave diplomatica che impegni direttamente il governo cinese tramite la sua Ambasciata.