Tre progetti per l'autostazione da reinventare. Il secolo di Gilioli 1921.Tre interessati al Caffè del Teatro

Il destino di quanto resta dell'autostazione risalente alla fine degli anni Settanta e “amputata” della sua sezione est dalla costruzione della Casa della Salute occupa l'apertura del Carlino di oggi, con l'annunciata intenzione della Giunta di recuperarla. Un progetto di fattibilità in tre fasi, spiega al giornale l'assessore Marco Truzzi, è stato approvato dalla Giunta con tre ordini di costi – 300, 600 e 900 mila euro – corrispondenti ad altrettante modalità di recupero, dal semplice consolidamento di struttura per ripristinare la funzionalità dell'edificio a più ambiziosi piani di recupero anche architettonico. Tutto dipenderà dall'esito della candidatura di Carpi al bando di concorso del Ministero delle Infrastrutture per piani di rigenerazione urbana, lo stesso che farà affluire fondi per il recupero della Corte di Fossoli.

 

La Gazzetta apre invece con il ricordo di un importante anniversario: il secolo di Gilioli 1921, che oggi, dopo la chiusura del punto vendita di abbigliamento della famiglia Anceschi, in piazza Martiri, può a buon diritto vantare il primato di più antico negozio della città, sopravvissuto alla fine di tante insegne storiche grazie a una straordinaria capacità di adeguarsi ai tempi. Compresi quelli attuali, nei quali l'e-commerce e le piattaforma di vendite digitali stanno decretando la fine di tanti punti vendita al dettaglio, a differenza dei fratelli Daniele e Roberto Gilioli, gestori della terza generazione, che hanno saputo mantenersi competitivi, grazie all'innovazione.

 

Di spalla il Carlino riprende la notizia dei tre-candidati-tre – non moltissimi, dunque – che hanno manifestato interesse al bando comunale per la concessione del Caffè del Teatro, in scadenza il 20 settembre. Un altro anniversario di cui si occupa a fondo pagina la Gazzetta di oggi sono i vent'anni di Eria, l'azienda di tessuti per la casa creata da Franca Gualtieri, imprenditrice e scrittrice. Il Carlino chiude invece la propria pagina con la notizia – ripresa anche dalla Gazzetta nei servizi dalla Bassa – dei due che, minacciando il gestore in quanto sedicenti affiliati a una cosa mafiosa – fra luglio e agosto 2020 hanno preteso di entrare e pranzare a sbafo in una piscina di Soliera. Denunciati e arrestati dai carabinieri di Carpi, ieri sono stati condannati a due anni, con pena sospesa, e a rifondere i danni. Anche l'appartenenza alla n'drangheta, si è rivelata fasulla.