Mozione della Lega: la Giunta tuteli il centro selezionando gli insediamenti commerciali

La premessa sta tutta nel decreto legislativo 222/2016, conosciuto come decreto Scia, che attribuisce ai Comuni la facoltà di individuare aree con valore artistico e paesaggistico entro le quali vietare o subordinare ad autorizzazione specifica attività che per tipologia o categoria merceologica non siano compatibili con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. La conseguenza risiede invece nella richiesta, avanzata a nome del gruppo consiliare Lega per Salvini Premier, che il Sindaco e la Giunta si impegnino “...a mettere in campo tutte le ulteriori misure possibili e rese disponibili dal d.lgs. n.222/2016, in modo da modificare l’attuale normativa vigente, al fine di stabilire criteri più chiari e stringenti che valorizzino e tutelino maggiormente la qualità e la storicità del commercio e delle attività del centro storico di Carpi”.

 

La mozione, che sarà sottoposta alla discussione del Consiglio comunale, prende le mosse, come specificano i consiglieri del Carroccio, da due dati di fatto. Il primo è “un continuo e costante impoverimento della quantità e qualità di attività commerciali presenti in centro storico, in particolare in piazza Martiri, ma anche nei corsi Alberto Pio, Roma e Fanti”. Lì, sostiene la mozione, sono comparse catene commerciali e attività definite "avulse dalla tipicità del nostro contesto storico e urbano”, tipo rivenditori di alcolici, fast-food e distributori automatici H24 che, sostiene sempre la mozione, “si sono rivelati più volte fonte di degrado, nonché ritrovo per diverse scorribande che hanno tristemente riempito la cronaca locale in questi ultimi mesi e anni”.

 

Secondo dato di fatto: la concorrenza dei nuovi centri commerciali impone un sostegno alla valorizzazione del centro per renderlo attrattivo per i Carpigiani e i comuni limitrofi. La mozione cita, a riprova, quanto affermato dalla stessa assessora Stefania Gasparini, secondo la quale i distributori H24 non costituiscono un valore aggiunto “...non aiutando lo sviluppo in positivo di un centro storico come il nostro. Per questo sicuramente non li includeremo nei prossimi incentivi che stiamo predisponendo per le aperture in centro storico”.