Liquidazione Manifattura Riese. La Consilium sgr: noi estranei e rammaricati. Udienza ancora rinviata per Ilaria Benati

Poche novità da segnalare, oggi, sulla stampa locale. La notizia più rilevante, riferita in brevi trafiletti da Gazzetta e Carlino, è la dissociazione di Consilium Sgr p.a. – che nel 2015 aveva acquistato l'80 per cento di Manifattura Riese per conto del fondo Consilium Private Equity Fund III – dall'operazione di messa in liquidazione dell'azienda di cui si è saputo in questi giorni. Noi non c'entriamo e ci rammarichiamo, dice in sostanza la Consilium Sgr. 

 

 

C'entrano e ne sanno ancora meno e si rammaricano ancora di più, invece, le maestranze che a questo punto non sanno più a chi fare riferimento, visto che l'"innocente” e “rammaricata” Consilium aveva già ceduto l'azienda a una fiduciaria milanese, guardandosi bene dal farlo sapere ai lavoratori e ai loro rappresentanti sindacali. Poi sui social è tutto uno scatenarsi di polemiche con diversi schierati a difesa della proprietà che, a fronte di una crisi di mercato, non avrebbe molte altre alternative. Ma è proprio il punto sul quale gli addetti avrebbero voluto un confronto, prima di essere lasciati fuori dalla porta, permettendo al nuovo, misterioso acquirente di liberarsi del peso del personale, procurandosi la cosa a cui forse teneva di più: il marchio Navigare.

 

 

La Gazzetta dedica l'apertura alla start-up ComproSmart di tre giovani – Sebastiano Turci, di San Martino in Rio, Edoardo Caiumi e Mathieu Zannoni, di Carpi ­ che è riuscita ad approdare alla finale del concorso europeo Lifeability Award indetto dal Lions Club International, spuntandola su un centinaio di altre candidature italiane con il proprio progetto di semplificazione dell'accesso ai servizi digitali (Voce ne ha già dato notizia qui). Il Carlino non molla invece in apertura il filone del delitto Lepore avvenuto a fine gennaio a Bavaro, nella Repubblica domenicana, anche se solo per prendere atto dell'ennesimo rinvio dell'udienza chiesta dai legali dei una degli indagati, la modenese Ilaria Benati, per ottenerne la scarcerazione.