La città definita ''il più importante centro religioso italiano per la comunità a confessione musulmana sciita''

Il Siulp torna sugli organici del Commissariato: a Carpi cresce tutto, meno le forze di Polizia

Pochi giorni fa avevano fatto riferimento all'aumento degli episodi criminosi e alla dimensione demografica. Oggi il Sindacato unitario dei Lavoratori di Polizia, Siulp, ritorna sulla questione del sottodimensionamento del Commissariato di Ps di Carpi, facendo leva sull'incremento dell'attività amministrativa, in particolare su quella legata alla gestione dell'immigrazione e sulla forte componente islamica, presente in essa, conteggiando sette moschee con scuole coraniche. Di seguito, comunque, il testo completo della nota del Siulp.

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«Solo pochissimi giorni fa, abbiamo fatto il punto su alcuni dati oggettivi della sicurezza nel carpigiano analizzando, ad esempio, i numeri dell’organico in relazione alla complessità del territorio oppure elencando solo alcune dei risultati di polizia giudiziaria espressi nel recente passato. Ma è assolutamente il caso di sottolineare anche che dal punto di vista amministrativo, l’attività di polizia carpigiana è sempre in crescita, con tutto ciò che ne consegue in termini di carichi di lavoro e di tempi d’attesa per il cittadino. Ricordando che le competenze in materia di polizia amministrativa e sociale sono della sola Polizia di Stato e non di altre Forze di Polizia, è bene rammentare che il solo Commissariato P.S. di carpi gestisce un bacino di stranieri di quasi 16.000 (sedicimila) unità, per i quali sono necessari rinnovi e rilasci di permessi di soggiorno, carte di soggiorno, riconoscimenti dello status di rifugiato politico e altro.         

«È appena il caso di ricordare – prosegue la nota – che per la recente sanatoria per l’emersione degli immigrati irregolari, l’aumento tra il 2021 e il 2022 sarà di oltre dieci volte, portando il numero delle pratiche a oltre 2000. Ma ci sembra anche importante ricordare che nella città di Carpi sono presenti ben sette moschee – delle quali sei di proprietà – tutte con scuole coraniche, che rendono questa cittadina il più importante centro religioso italiano per la comunità a confessione musulmana sciita. Per tali motivi, nei giorni delle ricorrenze religiose islamiche, a Carpi vi si recano centinaia e centinaia di persone provenienti anche da altre province, anche per l’arrivo di importanti personalità del mondo musulmana».

E per la restante parte amministrativa, si chiede il Siulp? «C’è da dire – scrive nel comunicato – che complessivamente, e cioè per i rinnovi e i rilasci dei passaporti, per le armi, per le licenze di Pubblica Sicurezza, il bacino da gestire è di oltre 105.000 unità: un numero spaventoso se relazionato all’esiguità della forza disponibile. Anche i numeri delle certificazioni antimafia e delle whitelist registrano un lento ma inesorabile incremento da almeno tre anni: da una parte può essere certo letto come un aumento dell’attività lavorativa sul territorio, fatto sicuramente positivo, ma dall’altro è un aggravio di lavoro in più per il Commissariato di P.S. In sostanza, che si parli di polizia amministrativa o di polizia giudiziaria, oppure di controllo del territorio, gli indicatori puntano tutti verso l’alto, tranne appunto il numero degli operatori in servizio che è assolutamente inadeguato rispetto alla realtà. Peraltro, rispetto alle vetuste piante organiche degli anni Novanta, Carpi è l’ufficio che in percentuale ha la carenza organica più grave rispetto alla Questura di Modena e ai Commissariati P.S. di Sassuolo e di Mirandola. Noi crediamo – conclude la nota – che tutti questi indicatori, che come Siulp ribadiamo e sottolineiamo, siano più che sufficienti per porre Carpi e il suo Commissariato al centro della “questione modenese” degli organici della Polizia di Stato: il futuro è adesso».