Carpi sui giornali. Ingegneria a Carpi: i commenti. La Giornata contro la violenza alle donne: interpellanza in Consiglio. Un parto nell'area di parcheggio.

Oggi, Giornata contro la violenza sulle donne, i quotidiani recano servizi e approfondimenti su un fenomeno sempre immanente, ma che ha avuto un'impennata con il lockdown, come confermato anche per il territorio dell'Unione che ha vistio, negli ultimi dieci mesi, salire a 58 le donne accolte nel Centro anti violenza Vivere Donna, di età media tra i 30 e i 39 anni, vittime di una violenza non solo fisica ma soprattutto psicologica.

“Carpi si pone fra le fra le pochissime città italiane non capoluogo di provincia che sono sede di un corso di laurea”, dichiara il direttore di Cna al Carlino di oggi che dedica l'apertura ai commenti sulla notizia dell'accordo Università/Fondazione/Comune per una sede di Ingegneria a Carpi. Per la verità, i corsi di laurea di atenei pubblici ospitati in località non capoluogo di provincia in Italia sono complessivamente 139. E nella stessa Emilia, a Pieve di Cento, esiste il corso di laurea triennale in Infermieristica, collegato all'Università di Ferrara. Quel che più conta, tuttavia, è che si riscontra unanime soddisfazione, nei commenti raccolti dal quotidiano, per la notizia divulgata l'altroieri. Tanto è vero che l'esponente della Lega, Federica Boccaletti, rivendica al centro destra di aver per primo lanciato l'idea di fare di Carpi una sede distaccata di UniMoRe, rammaricandosi che il Sindaco abbia voluto tenere i meriti tutti per sé. Altri commenti positivi provengono dalla preside del Liceo Fanti, Alda Barbi, e dal portavoce di Carpi C'è, Luca Semellini.  E sempre il Carlino informa che la capogruppo di Fratelli d'Italia Annalisa Arletti, in occasione della giornata contro la violenza alle donne, ha depositato una interpellanza in cui, a fronte dell'aumento dei casi registrati anche per effetto del lockdown, si richiede che l'Amministrazione comunale dilati gli orari di ascolto del centro antiviolenza Vivere Donna e adotti strategie di prevenzione più efficaci che l'esponente di FdI collega in particolare ai quartieri in cui risiedono immigrati i cui costumi e tradizioni religiose, dice, finiscono per assoggettare donne e omosessuali a maggior rischio violenza. La sua proposta è anche di dare priorità alle vittime nell'assegnazione di alloggi di proprietà pubblica, anche a canone zero, almeno fino a che non diventino autonome economicamente.

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