Carpi sui giornali. Goldoni, ordinanza di vendita e incontro al Mise. Petizione degli ambulanti

Le cronache di oggi di Carlino e Gazzetta, che vi assegnano grande rilievo, la seconda in pagina provinciale, sono dominate dalla vicenda Goldoni Arbos, con un pronunciamento del Tribunale e gli esiti dell'incontro avvenuto ieri al Ministero per lo Sviluppo economico fra sindacati, Regione, Comuni di Carpi e Rio Saliceto e il presidente di Goldoni Arbos, Chris Dixon, presente la sottosegretaria Todde. Incontro chiarificatore, scrivono i due giornali: ma cerchiamo di fare il punto. Il Tribunale di Modena emetterà ordinanza di vendita per la Goldoni da effettuarsi entro il 25 gennaio. Il provvedimento viene messo in relazione all'offerta vincolante presentata dalla belga Keestrack che tuttavia ha presentato un piano che prevede il reimpiego di 110 dei 185 lavoratori della Goldoni, per cui 75 resterebbero esclusi. Sempre in vista dell'ordinanza di vendita, il Tribunale ha chiesto all'attuale proprietà di Goldoni Arbos, il gruppo Lovol la cui maggioranza è stata nel frattempo acquisita dall'altro gruppo cinese Weichai, di mettere a disposizione marchio e brevetti. Resta l'impegno di sindacati, Regione e Comuni a vigilare sia sull'osservanza delle misure legate al concordato e richieste all'azienda dal Tribunale, sia per l'eventuale concretizzarsi della trattativa con Keestrack con tutte le garanzie per i dipendenti.


 

In pagina locale la Gazzetta riprende la notizia del codice Qr installato da dal parroco Carlo Bellini sui banchi della chiesa di San Bernardino Realino, per consentire ai fedeli di accedere con facilità al libretto dei canti, nel corso di celebrazioni che non obbligheranno a spostamenti e assembramenti di sorta (anche la comunione viene recapitata semplicemente a chi si alza in piedi).


 

Di taglio basso il Carlino riporta la protesta degli ambulanti del mercato di piazza Martiri, intenzionati ad avviare una petizione per modificare gli accessi e spostarli dal lato nord dalla piazza all'imbocco di corso Alberto Pio. Il motivo è sempre lo stesso: frenare la caduta in picchiata degli incassi e anche il progressivo abbandono dl mercato di Carpi da parte di ambulanti provenienti da fuori città.