Tred Carpi agli Svedesi: addio al parco tematico?
Pochi ne sono al corrente ma gli Svedesi sono sbarcati a Carpi e hanno una salda testa di ponte a Fossoli, sulla via Remesina Esterna, a un tiro di schioppo dal campo di concentramento. Una operazione, quella svedese, del tutto pacifica e non invasiva, portata a termine con la collaborazione di Aimag, la multiutility della Bassa che, recentemente, ha ceduto alla multinazionale Stena Technoworld la maggioranza della società Tred Carpi che, per l’appunto, ha il suo stabilimento in via Remesina, nelle campagne di Fossoli e che, sin dalla sua nascita, si occupa di recupero e riciclaggio di materiali di risulta dallo smaltimento dei cosiddetti Raee, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Una multinazionale di tutto rispetto, la Stena: fondata nel 1939 a Göteborg da Sten Allan Olsson come impresa di rottamazione autoveicoli, oggi è una potenza che (a parte la flotta mercantile della collegata Stena Line, fondata nel 1972) occupa 3 mila dipendenti in circa 200 sedi operanti in Svezia, Danimarca, Germania, Norvegia, Polonia e, in Italia, anche a Cavenago in Brianza e ad Angiari nei pressi di Verona. Perché Aimag, che ha visto nascere Tred Carpi diciotto anni or sono, ha deciso di dismettere questa attività? «Motivi di opportunità», ha spiegato Monica Borghi, presidente di Aimag. «Con il ricavato della cessione di Tred Carpi che abbiamo ritenuto non più strategica nei nostri progetti, abbiamo acquistato la maggioranza assoluta di Ca.Re. che opera nel settore del recupero di carta, cartone e materie plastiche». Ma vediamo un poco più da vicino che cosa è Tred Carpi: prima della cessione azionaria a Stena (Aimag ha comunque mantenuto un 4 per cento di partecipazione in azienda) Tred Carpi era al 51 per cento di Aimag e al 49 per cento di Refri, società appartenente al gruppo Unieco che, come noto, è stato protagonista di un crac da un miliardo di euro.
