Un governo di continuità

Azzardo un’ipotesi, controcorrente. Ovvero che  l’attuale governo agisca in sostanziale continuità con il precedente, al netto delle affermazioni propagandistiche e della retorica delle forze di maggioranza e opposizione. Certo, è cambiata radicalmente la cosiddetta “narrazione”, ma di fatto i provvedimenti attuati annunciati sembrano in linea con quanto realizzato dal governo Gentiloni (casomai la discontinuità si è verificata tra quest’ultimo e Renzi, ma troppo  tardi per impedire  l’esito infausto delle elezioni politiche). Vediamo la casistica. Il neo ministro Tria pare l’erede di Padoan: fine delle polemiche sull’euro e abbandono delle velleità di aumentare l’Iva (anche i commercianti votano). In sostanza, garanzia, agli occhi dell’Europa e dei mercati, di controllo dei conti pubblici (i mercati hanno colto prontamente e la speculazione contro l’Italia è magicamente cessata; Draghi, anche in questo caso, ha però dato una mano). 

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