Ritorna l'inflazione

L’inflazione ha ripreso a salire pressoché ovunque, come auspicato dalle autorità monetarie, ma con differenze notevoli tra le varie aree economiche. Negli Usa era già ripartita da qualche tempo, e infatti i tassi d’interesse in America stanno gradualmente risalendo, accompagnandone la crescita. Non così in Europa, dove abbiamo ancora tassi d’interesse negativi sui titoli a breve nonostante l’inflazione in Germania abbia già superato il due per cento. I risparmiatori tedeschi pertanto sono fortemente penalizzati poiché il differenziale tra il tasso sullo schatz (meno 0,91 per cento) e l’inflazione (più 2,1 per cento) è addirittura del 3 per cento tondo (questa è la perdita di valore reale della moneta investita in titoli biennali del debito pubblico della Germania). Il che creerà certamente problemi ai politici tedeschi, in un anno elettorale, ma ancor più ne creerà a Mario Draghi ormai in difficoltà a giustificare la politica di espansione monetaria e i tassi a zero o negativi (adatti all’economia italiana, ma non certo graditi ai risparmiatori tedeschi). 

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